All Posts Tagged: Adolfo Urso

EX ILVA – MAGNI (AVS): “AL FIANCO DEI LAVORATORI, LA LORO BATTAGLIA RIGUARDA TUTTO IL PAESE”

“Alleanza Verdi e Sinistra è al fianco delle lavoratrici e dei lavoratori dell’ex Ilva in sciopero per difendere il posto di lavoro e il proprio futuro. La loro battaglia è giusta e riguarda tutto il Paese. La vicenda dell’ex Ilva è il simbolo del fallimento delle politiche industriali di Meloni e Urso. Lo Stato deve riprendere il controllo della produzione dell’acciaio. Perché solo la presenza forte dello Stato può garantire la compatibilità ambientale con la produzione di acciaio in tutti i siti del gruppo, la continuità dei progetti di decarbonizzazione e una seria transizione ecologica e sociale. Senza acciaio non c’è politica industriale.”

Lo afferma il senatore dell’Alleanza Verdi e Sinistra Tino Magni.

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LAVORO – MAGNI (AVS): “ALLA LIBERTY MAGONA DI PIOMBINO CI SONO 500 FAMIGLIE SENZA STIPENDIO, INTERROGAZIONE A URSO”

“Prosegue l’odissea dei lavoratori della Liberty Magona di Piombino (Livorno), industria siderurgica della rilaminazione a freddo e finimento dei laminati piani, in cassa integrazione straordinaria da un anno ma senza stipendio. L’azienda, leader del mercato italiano nella laminazione, vive un momento di difficoltà e nelle scorse settimane la proprietà aveva preso degli impegni, messi però in discussione dal ritardo nel pagamento degli stipendi. Il comportamento della proprietà angloindiana è inaccettabile. È necessario che il governo si attivi per imporre all’azienda il rispetto degli impegni presi in sede ministeriale, a partire dal pagamento immediato delle retribuzioni arretrate e future. I lavoratori non possono aspettare il prossimo tavolo al ministero. Siamo al fianco dei lavoratori e delle lavoratrici nella battaglia per la difesa del posto di lavoro, della propria dignità e del futuro produttivo e occupazionale dello stabilimento di Piombino. Presenterò un’interrogazione al Ministro Urso perché in gioco ci sono 500 famiglie e la continuità produttiva dello stabilimento.”

Lo afferma il senatore dell’Alleanza Verdi e Sinistra Tino Magni.

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EX ILVA – MAGNI (AVS): “NEL PIANO DEL GOVERNO MANCANO LE GARANZIE PER IL LAVORO E L’AMBIENTE. URSO È INCAPACE DI RISOLVERE LA VERTENZA”

“Abbiamo rappresentato ai sindacati metalmeccanici la nostra critica al piano del Governo. E denunciamo la totale incapacità del ministro Urso a risolvere la questione. Da anni Taranto aspetta una risposta, un piano credibile e fattibile. Fino ad ora solo promesse e annunci vuoti da parte del ministro Urso.”

Lo affermano i parlamentari dell’Alleanza Verdi e Sinistra Tino Magni e Franco Mari al termine dell’incontro con i sindacati dei metalmeccanici sull’ex Ilva.

“Il futuro dell’ex Ilva deve necessariamente passare per la decarbonizzazione, la tutela della salute dei cittadini e dei lavoratori e la salvaguardia ambientale e dei posti di lavoro. Da tre anni il governo propone un piano diverso e l’ultimo con la nave rigassificatrice é più utile per il gas liquido americano di Trump che a Taranto. Lo Stato deve mettere le risorse per gli investimenti e per un vero piano industriale. Il tempo delle giustificazioni è finito. Urso e Meloni non hanno più scuse.”

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LAVORO – MAGNI (AVS): “IL GOVERNO TUTELI IL LAVORO E IL FUTURO DELL’INDUSTRIA ITALIANA. INTERROGAZIONE A GIORGETTI E URSO SULLA CRISI DI STMICROELECTRONICS”

“La crisi che sta attraversando la STMicroelectronics (STM), leader mondiale nel settore dei semiconduttori e azienda strategica per il nostro Paese, ci preoccupa profondamente. Il rallentamento dei mercati industriale e automobilistico, le tensioni geopolitiche e la competizione cinese stanno mettendo a rischio non solo il futuro dell’azienda, ma anche migliaia di posti di lavoro nei siti di Agrate Brianza e Catania. Il Governo deve agire subito e fare la sua parte per dare garanzie occupazionali, non può continuare a far finta di nulla mentre migliaia di lavoratrici e lavoratori rischiano il posto. Serve una politica industriale che supporti il settore della microelettronica, tutelando l’occupazione e incentivando l’innovazione. Questo significa intervenire nelle crisi e avere una visione strategica, perché STM non è solo una questione industriale, ma una battaglia per il lavoro e per il futuro del nostro paese.”

Lo chiede il senatore di Alleanza Verdi e Sinistra Tino Magni, in un’interrogazione ai Ministri Urso e Giorgetti.

“La chiusura o la riconversione delle linee produttive più datate, accompagnata da blocchi al turn-over e programmi di prepensionamento, rischia di avere un impatto devastante sui lavoratori e sul tessuto economico locale. Non possiamo accettare che i costi di una necessaria transizione tecnologica siano scaricati sulle spalle dei lavoratori. Il futuro di STM deve essere costruito con i lavoratori, non contro di loro. Per questo, bisogna garantire che le trasformazioni produttive siano accompagnate da percorsi di formazione e riqualificazione, per dare a tutti i lavoratori le competenze necessarie a operare sulle nuove linee produttive. Il progresso tecnologico non può diventare sinonimo di esclusione. Chiediamo al governo di vigilare, affinché il piano industriale dell’azienda sia equo e bilanciato. Gli investimenti tra Italia e Francia, devono essere distribuiti in modo giusto, e il nostro Paese non può essere penalizzato. Serve una politica industriale che supporti il settore della microelettronica, tutelando l’occupazione e incentivando l’innovazione. Questo significa intervenire nelle crisi e avere una visione strategica, perché STM non è solo una questione industriale, ma una battaglia per il lavoro e per il futuro del nostro paese.”

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POLO PETROLCHIMICO SIRACUSA – MAGNI (AVS): “IL GOVERNO LA SMETTA DI PRENDERE IN GIRO I LAVORATORI. LA SOLUZIONE NON È QUELLA DI GARANTIRE L’IMPUNITÀ A CHI INQUINA MA QUELLA DI RISANARE E RICONVERTIRE”

“Solidarietà ai lavoratori del Petrolchimico di Siracusa penalizzati dalle politiche della destra più attente ai padroni che ai lavoratori. Il governo lo scorso anno aveva dichiarato Asset strategico nazionale il polo industriale di Siracusa e autorizzato l’industria Acqua Siracusana (IAS) a continuare le proprie attività ma, nel maggio scorso, la Corte Costituzionale ha stabilito che nessuna delega in bianco può essere concessa al Governo per sacrificare l’ambiente e la salute, neanche se in relazione a siti industriali ritenuti strategici per il Paese. Una vera e propria sconfessione del governo confermata anche dal Tribunale del Riesame di Roma che ha convalidato il divieto di prosecuzione delle attività di conferimento reflui industriali al depuratore consortile IAS Spa. Ad oggi, dunque, IAS Spa deve fermare gli impianti e, considerato che le industrie scaricano reflui, anche le industrie devono fermare gli impianti. Il governo ha tentato in tutti i modi di soccorrere chi inquina ma ha imboccato una strada sbagliata, che non aiuta nella battaglia per la riconversione del polo petrolchimico e nella difesa dell’occupazione.”

Lo afferma in Aula a palazzo Madama il senatore dell’Alleanza Verdi e Sinistra Tino Magni, che sulla crisi della Petrolchimico di Siracusa ha presentato un’interrogazione sottoscritta anche di senatori Pd Camusso e Nicita, e dalla senatrice del Movimenti Cinque Stelle Damante.

“Il Governo, ed in particolare il Ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso, ha criticato duramente la sentenza del Riesame e ha convocato un tavolo a Roma invitando imprese, sindacati e Enti Locali. Ma il governo la deve smettere di prendere in giro i 10.000 lavoratori del Polo industriale che fa il 52% del Pil provinciale. Perché la soluzione per il Polo industriale di Siracusa non è quella di garantire impunità a chi inquina ma quella di risanare e riconvertire. E per farlo serve mettere a punto nell’immediato piani industriali che garantiscano il rilancio di un settore particolarmente rilevante per l’economia del nostro Paese, quale è il comparto industriale, assicurando una transizione ecologica equa, economicamente e socialmente sostenibile. Solo così si potranno scongiurare i licenziamenti di tantissimi lavoratori.”

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BEKO – MAGNI (AVS): “URSO SUBITO IN AULA, SPIEGHI COME INTENDE USARE GOLDEN POWER”

“Il ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso venga in Aula a riferire per spiegarci cosa intende fare il governo rispetto alla crisi della Beko Europe che conta migliaia di addetti occupati negli stabilimenti di Cassinetta di Biandronno (Varese), la più grande fabbrica italiana di elettrodomestici con 2200 lavoratori, il polo di eccellenza per la produzione di elettrodomestici da incasso, Melano e Comunanza nelle Marche, Siena e il centro logistico di Carinaro (Caserta). Ieri la multinazionale turca degli elettrodomestici Arcelik, proprietaria del marchio Beko, ha presentato al Mimit un piano di ristrutturazione lacrime e sangue che prevede la chiusura di due stabilimenti, Siena e Comunanza nelle Marche, la riduzione drastica della fabbrica di frigoriferi di Cassinetta di Biandronno (Varese) al costo di circa 2000 esuberi. L’annuncio arriva dopo 12 anni di cassa integrazione tra ex Whirlpool e Beko Europe ed è un sostanziale smantellamento delle attività dell’azienda nel nostro Paese. Il governo ha messo la Golden power e il ministro Urso, che ieri era assente all’incontro presso il suo ministero, ci deve venire a spiegare come la intende usare. Vanno scongiurati i licenziamenti e la chiusura degli stabilimenti.”

Lo afferma in Aula a palazzo Madama il senatore dell’Alleanza Verdi e Sinistra Tino Magni, che sulla crisi della Beko ha presentato un’interrogazione sottoscritta anche dalla senatrice del Pd Susanna Camusso.

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LAVORO – MAGNI (AVS): “LE CRISI LE PAGANO SEMPRE I LAVORATORI, IL GOVERNO INTERVENGA PER TUTELARE I LAVORATORI BERCO DI FERRARA. INTERROGAZIONE AI MINISTRI CALDERONE E URSO SUI 550 ESUBERI”

“Non possiamo permettere che, ancora una volta, siano i lavoratori a pagare il prezzo più alto della crisi industriale. L’azienda metalmeccanica Berco Spa, azienda leader mondiale nella produzione di sottocarri, con sede a Copparo (Ferrara) e Castelfranco Veneto, ha annunciato una riorganizzazione che prevede ben 550 esuberi, di cui 480 nello stabilimento principale e 70 nella filiale veneta. Le conseguenze per le 550 famiglie e per il territorio ferrarese saranno devastanti. I Ministri Calderone e Urso intervengano immediatamente per verificare la legittimità di questi licenziamenti e convochino un tavolo di confronto tra azienda e organizzazioni sindacali.”

Lo afferma il senatore di Alleanza Verdi e Sinistra Tino Magni, che sul caso degli esuberi alla Berco di Ferrara ha presentato un’interrogazione ai Ministri del Lavoro e del Made in Italy, firmata anche dalla senatrice del Pd Susanna Camusso.

“La Berco Spa è presente da oltre un secolo sul territorio ferrarese, e la presentazione del piano esuberi, senza un dialogo con i sindacati, è un atto unilaterale gravissimo. Nei giorni scorsi un’altra azienda del territorio, la Regal Rexnord Tollok di Masi Torello (Ferrara), ha attivato una procedura di licenziamento collettivo via Pec per 77 dipendenti, perché l’azienda ha deciso di delocalizzare la produzione in India e in Cina. È una cosa inaccettabile che le delocalizzazioni o le ristrutturazioni colpiscano sempre i lavoratori e le lavoratrici. Il governo adotti immediatamente misure concrete per impedire le delocalizzazioni e metta in campo tutte le opzioni possibili per ridurre l’impatto sociale di queste decisioni, inclusi gli ammortizzatori sociali, i contratti di solidarietà o altri strumenti di sostegno.”

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MADE IN ITALY – AURORA FLORIDIA (AVS): “IL MINISTRO URSO A VERONA FA SOLO PROPAGANDA, IL NUOVO LICEO È UN FLOP”

“Le affermazioni del Ministro Urso a Verona, secondo cui i licei “Made in Italy” funzionerebbero e che qualsiasi critica a riguardo sarebbe frutto di “fake news”, sono al di fuori della realtà. Il Ministro Urso, che oggi si cimenta nei panni del Ministro dell‘istruzione, mente sapendo di mentire, ignorando deliberatamente i dati e le evidenze emerse. La verità è che i licei “Made in Italy” non hanno registrato il successo che il governo sperava. Le iscrizioni sono state ben al di sotto delle aspettative, e gli stessi istituti coinvolti hanno segnalato difficoltà strutturali e organizzative che compromettono l’efficacia del progetto. Inoltre, il Consiglio di Stato ha sospeso il parere evidenziando una necessaria pausa di riflessione.
Invece di affrontare queste problematiche e rivedere un modello educativo che, ad oggi, non ha dimostrato i risultati sperati, il Ministro Urso preferisce liquidare le critiche come “fake news”. È un atteggiamento davvero poco costruttivo e serio, che non tiene conto né delle esigenze reali degli studenti, né delle preoccupazioni espresse da esperti e operatori del settore. I fatti non si possono nascondere dietro la retorica: è necessaria una revisione seria e obiettiva del progetto, affinché l’istruzione possa rispondere alle sfide del futuro, e non essere trasformata in uno strumento di propaganda.”
Lo afferma la senatrice di Alleanza Verdi e Sinistra Autora Floridia.
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SCUOLA – AURORA FLORIDIA (AVS): “IL LICEO SOVRANISTA PARTE MALE, DOPO LO STOP DEL CONSIGLIO DI STATO DEL LICEO MADE IN ITALY. MELONI AMMETTA LA SCELTA SBAGLIATA”

“Il liceo sovranista voluto dal trio Valditara-Meloni-Urso parte male. Lo stop da parte del Consiglio di Stato al nuovo indirizzo di studi introdotto dal governo Meloni in modo frettoloso, senza un’adeguata riflessione sulle reali esigenze del sistema educativo e del mondo produttivo, e soprattutto, senza il coinvolgimento del mondo della scuola ne è la conferma. La sospensione del parere del Consiglio di Stato evidenzia ora la necessità di una seria pausa di riflessione per evitare che questa iniziativa, tanto voluta dalla Presidente del Consiglio, si trasformi in un completo fallimento, che sarà pagato in primis dagli studenti, pochi per la verità, che hanno scelto questo indirizzo.”

Lo afferma la senatrice di Alleanza Verdi e Sinistra Aurora Floridia.

“Fin dall’inizio come Alleanza Verdi e Sinistra abbiamo contestato il Liceo Made in Italy. Una scelta apparsa da subito poco sensata e povera di sostanza, soprattutto se confrontata con percorsi già consolidati, come il liceo economico-sociale. Il tiepido interesse delle scuole, delle studentesse e degli studenti è ulteriore dimostrazione dell’inadeguatezza del progetto. Non si gioca con l’educazione e il futuro delle nostre ragazze e ragazzi, l’istruzione è una cosa seria e mira allo sviluppo delle competenze necessarie alla crescita complessiva. Il governo Meloni ammetta di aver sbagliato: l’istruzione al servizio del mercato, senza fondate basi didattiche e senza ascoltare chi si occupa di scuola ogni giorno, è stata una pessima idea.”

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INDUSTRIA – MAGNI (AVS): “I DATI NEGATIVI SULLA PRODUZIONE INDUSTRIALE SBUGIARDANO LA NARRAZIONE DI MELONI”

“I dati sulla produzione industriale sbugiardano la narrazione della Meloni sul fatto che stanno facendo un grande lavoro. La produzione industriale è con il segno meno davanti, siamo al diciottesimo calo consecutivo, con una riduzione del – 3,3% sull’anno. Un record negativo senza precedenti e il segno evidente della mancanza di una politica industriale da parte del governo. Non a caso il ministro Urso è uno dei peggiori del governo. E brilla per la sua assenza mentre la crisi non solo prosegue, ma peggiora. Siamo molto preoccupati perché se cala la produzione industriale cala il lavoro, aumenterà il ricorso alla cassa integrazione e diminuirà il valore complessivo del paese. Già l’Italia sconta un ritardo sui salari molto preoccupante. Occorre cambiare strada per rilanciare l’economia e quindi il lavoro. E per farlo occorre mandare a casa questo governo che non fa nulla per la crescita e il lavoro.”

Lo afferma il sentore dell’Alleanza Verdi e Sinistra Tino Magni.

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