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RAI – DE CRISTOFARO (AVS): “È TELE MELONI, NON SERVIZIO PUBBLICO”

“La Rai è sempre più azienda filo governativa e sempre meno azienda di servizio pubblico. Il veto dei dirigenti Rai nei confronti di Fedez è quantomeno singolare. La Rai dice no a Fedez ma ospita il pluricondannato Corona a Domenica In. È ormai chiaro con quali criteri vengono scelti alcuni personaggi e altri no. L’importante è non criticare il governo o la maggioranza. Quello contro Fedez è un gravissimo veto che nasconde una precisa scelta politica contro una voce non gradita al governo. La nuova Rai è Tele Meloni, cancella le voci critiche per dare spazio solo alla propaganda.”

Lo afferma il capogruppo dell’Alleanza Verdi e Sinistra Peppe De Cristofaro, presidente del gruppo Misto di Palazzo Madama, componente della commissione parlamentare di Vigilanza Rai.

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MINORI – CUCCHI (AVS): “L’ABOLIZIONE DELLO IUS SOLI SPORTIVO È CATTIVERIA NEI CONFRONTI DEI RAGAZZI STRANIERI”

“L’abolizione dello Ius Soli Sportivo da parte del governo Meloni è una vigliaccata, una vera e propria cattiveria. La cancellazione delle norme per i minori stranieri residenti in Italia, che prevedevano la possibilità di tesserarsi nelle società sportive, alla stessa stregua dei loro coetanei italiani, ci allontana sempre più dai principi di uguaglianza e integrazione, anche nel mondo dello Sport. Il Ministro dello Sport Abodi intervenga subito sul caso della società di calcio, la ‘Progetto Aurora’ di Reggio Emilia, che non ha potuto iscrivere per il campionato federale alcuni atleti minorenni, la cui unica colpa è quella di avere origini straniere. Questo governo fa la guerra ai migranti e perfino ai minori stranieri residenti in Italia che non dovrebbero sentirsi discriminati e invece, lo sono anche in ambito sportivo.”

Lo ha affermato la senatrice Ilaria Cucchi, che sulla vicenda ha presentato un’interrogazione urgente al Ministro dello Sport Andrea Abodi.

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MIGRANTI (AVS): “NEL MEDITERRANEO SI CONTINUA A MORIRE. DOMANI IN SENATO INCONTRO PUBBLICO A 10 ANNI DALLA STRAGE DI LAMPEDUSA”

Domani 3 ottobre ricorre il decennale della strage di Lampedusa in cui morirono, a poche miglia dalla costa, oltre 300 migranti. Dieci anni in cui purtroppo i naufragi in mare sono continuati, così come la conta dei morti e dei dispersi. Dieci anni in cui le politiche Ue e italiane hanno puntato sull’esternalizzazione delle frontiere, prima la Libia e ora la Tunisia, su leggi restrittive e respingimenti, criminalizzazione delle Ong. Per fare il punto della situazione e soprattutto riflettere su come agire per un cambiamento reale, si svolgerà domani martedì 3 ottobre l’incontro pubblico “Lampedusa, 3 ottobre 2013: 10 anni alla deriva”, presso la Sala dell’Istituto di Santa Maria in Aquiro – Piazza Capranica 72, dalle 10 alle 13.

Nell’incontro promosso da Altreconomia e RiVolti ai Balcani, con il sostegno del senatore Tino Magni dell’Alleanza Verdi e Sinistra, hanno organizzato proprio si parlerà di Mediterraneo ma anche di frontiere terrestri interne (Oulx, Ventimiglia, Trieste, Como) ed esterne (dalla Tunisia al Niger), dei Centri per il rimpatrio e dell’accoglienza. Interverranno operatrici e operatori del soccorso in mare e dell’accoglienza, attivisti, giornalisti, avvocati, accademici e amministratori tra cui i rappresentanti di MSF, Gianfranco Schiavone (ICS), Filippo Miraglia (Arci), Duccio Facchini di Altreconomia e Agostino Zanotti di RiVolti ai Balcani.

I lavori del convegno saranno trasmessi in diretta streaming al link https://webtv.senato.it
e sul canale YouTube del Senato

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SANITA’ – DE CRISTOFARO (AVS): “NADEF METTE A RISCHIO LA SALUTE DEI CITTADINI”

“Alla sanità mancano 4 miliardi, e il governo Meloni ne taglia altri 2 attraverso la diminuzione del rapporto tra la spesa sanitaria e il PIL. Diminuzione che porterà ad una riduzione dei servizi offerti e ad una minore qualità dell’assistenza sanitaria. La previsione della spesa sanitaria prevista nella Nadef mette a rischio la salute dei cittadini. Per un sistema sanitario già in difficoltà per la cronica mancanza di personale sanitario dovuto a decenni di tagli lineari, con liste di attesa da paese del terzo mondo, con diseguaglianze nell’accesso alle cure e carenze strutturali questi tagli rischiano di essere la pietra tombale del servizio sanitario nazionale, pubblico e universalistico. Il servizio sanitario del nostro Paese è un patrimonio prezioso da difendere e non da smantellare. Il disegno della destra invece è evidente: definanziare il pubblico a favore della sanità privata. Alleanza Verdi e Sinistra è impegnata in Parlamento a promuovere politiche che favoriscano un aumento della spesa sanitaria, in modo da garantire un sistema pubblico efficiente e di qualità.”

Lo afferma il capogruppo dell’Alleanza Verdi e Sinistra Peppe De Cristofaro, presidente del gruppo Misto di Palazzo Madama.

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DL ASSET – DE CRISTOFARO (AVS): “DICIAMO NO A UN DECRETO CON LA MARCIA INDIETRO”

“Per l’ennesima volta approviamo un decreto legge con la fiducia. Un decreto che avrebbe dovuto trattare di urgenti interventi strategici per lo sviluppo del Paese, chiamato infatti decreto asset, diventato decreto ‘omnibus’, con dentro norme del tutto eterogenee che riguardano argomenti diversissimi fra loro, alcuni urgenti e indifferibili, ma tanti altri di ordinaria amministrazione, sui quali il Parlamento avrebbe dovuto esprimersi con il procedimento ordinario. Si passa dalle tariffe aeree ai granchi blu, dal trasporto pubblico locale alla ricostruzione post-alluvione, dalla microelettronica alla pesca, dall’Alitalia alla Tim. Si parla di caccia e foreste. Verrebbe da domandarsi cosa c’entri la caccia, cosa c’entrino i pallini in piombo con l’asset strategico del Paese. Il risultato finale è del tutto deludente e per questo voteremo No al Decreto Asset.”

Lo afferma il capogruppo dell’Alleanza Verdi e Sinistra Peppe De Cristofaro, presidente del gruppo Misto di Palazzo Madama.

“Ci troviamo di fronte a un decreto con la marcia indietro: dagli aerei agli extra profitti delle banche. Prima fissano una soglia massima agli aumenti delle tariffe poi di fronte alle lamentele delle compagnie aeree fanno dietrofront. Lo stesso vale anche per la norma sugli extra profitti delle banche, un clamoroso dietrofront del Governo, che persino la stampa internazionale ha definito come goffo e caotico. Un altro esempio evidente è dato dalla vicenda TIM e dal fatto che del tutto inascoltate sono rimaste le istanze di chi chiedeva che un così ingente investimento di risorse pubbliche venisse vincolato a precise garanzie di stabilità sui posti di lavoro in gioco, che sono migliaia. Lo abbiamo già detto e lo confermiamo: questo è un Governo forte con i fragili e debole con i forti, che ha dimostrato poca comprensione dei veri problemi del Paese e degli italiani e ha rivelato a tutto il mondo la propria inadeguatezza.”

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DL ASSET – AURORA FLORIDIA (AVS): “NORME CONTRO L’AMBIENTE E GLI ANIMALI NEL SILENZIO ASSORDANTE DEL MINISTRO PICHETTO FRATIN”

“A un anno dall’inizio della legislatura, ci troviamo ancora una volta a votare l’ennesimo decreto blindato dalla fiducia. Un provvedimento raffazzonato, un calderone di tematiche diverse. Nella miriade indistinta di argomenti vari c’è sicuramente un obiettivo: cancellare le norme a protezione della natura. Gravissimi i famigerati emendamenti sulla caccia, che consentono con una ridicola sanzione l’uso delle cartucce al piombo nelle zone umide, uso vietato dai Regolamenti e dalle Direttive Ue. Non contenti dei danni arrecati al patrimonio faunistico, depotenziano anche l’ISPRA e modificano la lista delle specie cacciabili, una grave violazione dei principi di tutela degli animali. Nutriamo inoltre forte perplessità sulla norma che amplia l’autorizzazione per l’approvvigionamento della materia prima legno e che si prefigge di incentivare e sviluppare la filiera foresta-legno. In altre parole: serve tagliare più alberi e boschi. Uno schiaffo al Paese, pesantemente colpito dal dissesto idrogeologico. Un vero e proprio golpe contro la natura, compiuto nel silenzio assordante del Ministro dell’Ambiente.”                                                                                                          Lo afferma in Aula la senatrice dell’Alleanza Verdi e Sinistra Aurora Floridia, membro delle commissioni Industria e Ambiente del Senato.

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EDITORIA – MAGNI (AVS): “SOLIDARIETA’ AI LAVORATORI DIRE. RITIRARE I LICENZIAMENTI”

“Alleanza Verdi e Sinistra è vicina ai giornalisti e ai lavoratori dell’agenzia di stampa Dire in agitazione contro la procedura di licenziamento collettivo che prevede un piano di 28 esuberi tra giornalisti e grafici. Dopo due anni di contratti di solidarietà in cui i giornalisti hanno sacrificato una considerevole parte del loro stipendio per la salvaguardia dei livelli occupazionali, ora i licenziamenti. Licenziamenti illegittimi e immotivati. L’azienda ritiri i licenziamenti e riapra il confronto con le rappresentanze sindacali. I lavoratori meritano rispetto.”

Lo afferma il senatore dell’Alleanza Verdi e Sinistra Tino Magni.

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NADEF – DE CRISTOFARO (AVS): “MENO CRESCITA E PIù DEFICIT, LA PRIMA MANOVRA DI GIORGIA MELONI”

“La prima vera manovra della Meloni è meno crescita e più deficit. E ovviamente la colpa è del superbonus e dell’aumento dei tassi, usati già da giorni come capri espiatori dal ministro dell’Economia Giorgetti. Hanno preso i voti degli italiani perché dovevano risollevare il Paese e invece niente. Non sono capaci, hanno sbagliato tutto sul piano economico e ora ricorrono al vecchio trucco di gonfiare il deficit per poter almeno provare a rispettare qualche promessa elettorale, tipo il taglio del cuneo fiscale. Scaricano il costo della crisi su lavoratori e pensionati, e non toccano chi in questi anni ha fatto enormi extra profitti. Meloni e Giorgetti concentrano le risorse al sostegno dei redditi, ma con misure che non sono in grado di far recuperare il potere d’acquisto eroso dall’alta inflazione. La Nadef della Meloni ammazza l’Italia e il futuro. Proprio quello che non serve all’Italia e agli italiani.”

Lo afferma il capogruppo dell’Alleanza Verdi e Sinistra Peppe De Cristofaro, presidente del gruppo Misto di Palazzo Madama.

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ABORTO – CUCCHI (AVS): “UN PERCORSO A OSTACOLI PER LE DONNE. RELAZIONI AL PARLAMENTO FERME AL 2020, INTERROGAZIONE A SCHILLACI”

“La legge 194 sull’interruzione volontaria di gravidanza prevede che entro il mese di febbraio il Ministro della Sanità presenti al Parlamento la relazione sull’attuazione della legge. L’ultima relazione trasmessa al Parlamento risale all’8 giugno 2022 e contiene i dati relativi all’anno 2020. E ad oggi non risultano ancora depositate le relazioni relative agli anni 2021 e 2022. Ho presentato un’interrogazione al Ministro Schillaci per chiedere i motivi del mancato deposito delle relazioni 2021 e 2022 e quali iniziative intenda assumere per garantire una corretta e uniforme applicazione della legge 194 su tutto il territorio nazionale e, in particolare, sulla contraccezione d’emergenza e sull’IVG farmacologica, nel pieno rispetto del diritto all’autodeterminazione delle donne.”

Lo afferma la senatrice dell’Alleanza Verdi e Sinistra Ilaria Cucchi, che ha presentato un’interrogazione al Ministro della Salute nel giorno Giornata internazionale per l’aborto sicuro e libero.

“Il diritto all’aborto purtroppo da anni è messo in discussione, e i numeri e la cronaca evidenziano come nel nostro Paese non sia sempre garantito. Le relazioni al Parlamento sono importantissime per avere un quadro preciso dell’applicazione, o della sua mancata applicazione, su tutto il territorio nazionale. Tra medici e personale medico obiettori di coscienza, intere zone senza più medici che la praticano, un ancora limitato ricorso al metodo farmacologico e alla contraccezione d’emergenza che sarebbe opportuno incrementare per ridurre il ricorso all’IVG tradizionale e la ridotta operatività delle reti dei consultori, oggi nel nostro Paese ricorrere all’interruzione volontaria è diventato un percorso ad ostacoli per le donne. Un percorso che mina il loro diritto di scelta e di autodeterminazione.”

 

 

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DL ASSET – MAGNI (AVS): “AL FIANCO DEI LAVORATORI EX ALITALIA”

“Alleanza Verdi e Sinistra è al fianco della giusta protesta dei lavoratori ex Alitalia licenziati ingiustamente e rimasti senza lavoro dopo la trasformazione in Ita. Ora, oltre al danno la beffa: prima licenziati e poi obbligati alla restituzione degli ammortizzatori. L’Inps, infatti, sta richiedendo ai lavoratori reintegrati giudizialmente, anche dopo anni dal licenziamento, la restituzione degli importi ricevuti per gli ammortizzatori usufruiti. Questa situazione assurda sta mettendo in difficoltà i lavoratori, da una parte contenti per il reintegro al lavoro, ma in difficoltà per la richiesta di restituzione da parte dell’Inps, anche perché in base alla legge vigente il datore di lavoro, oltre ai contributi previdenziali, può provvedere ad un indennizzo pari ad un massimo di sole 12 mensilità di retribuzione. E la colpa è del mix tra la legge Fornero e il Jobs Act. Una maggioranza e un governo sordi alle richieste dei lavoratori e delle lavoratrici ha dichiarato inammissibili i miei emendamenti che sanavano tale situazione. E ora con la possibile fiducia al decreto chiamato ‘Asset’, ma a tutti gli effetti l’ennesimo decreto omnibus, questi lavoratori saranno ulteriormente lasciati soli.”

Lo afferma il senatore dell’Alleanza Verdi e Sinistra Tino Magni, che questa mattina ha partecipato al presidio degli ex lavoratori Alitalia sotto al Senato.

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