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STRAGE DI BOLOGNA – CUCCHI (AVS): “FERITA NELLA STORIA DELLA REPUBBLICA. LOTTARE PER LA VERITA’ E PER LA GIUSTIZIA”

“Il 2 agosto 1980 è una ferita nella storia della nostra Repubblica. Un enorme boato che dalle 10.25 di 43 anni fa non ha mai smesso di farsi sentire. Quello che è successo prima e dopo ci dice molte cose di noi, del nostro Paese, e continua a parlarci. Ci parla del nostro rapporto con uno Stato che non sempre si è schierato dalla parte dei suoi cittadini. Ma ci parla anche di una comunità che, stretta attorno alle sue vittime, non ha mai abbandonato la ricerca e la lotta per la verità e la giustizia sui tragici fatti di quel giorno e su tutta la strategia della tensione, che a Bologna ha colpito in tutta la sua crudeltà. Fissando quell’orologio che segna ancora inesorabilmente le 10.25 gli unici sentimenti che riesco a provare sono tristezza, sconforto, impotenza. Ma se abbasso lo sguardo ritrovo una speranza fortissima, perché sono tante, tantissime, le persone inesorabilmente ancora impegnate in questa ricerca, a partire dall’Associazione dei familiari delle vittime. E se oggi il processo prosegue e, passo dopo passo, nuovi tasselli di verità e giustizia vengono allo scoperto, questo è merito di una forza che nessun boato può piegare. Una forza che ringrazio e che sono sicura rappresenterà sempre un esempio per tutti.”

Lo scrive su Facebook la senatrice dell’Alleanza Verdi e Sinistra Ilaria Cucchi.

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PNRR – DE CRISTOFARO (AVS): “PIANO STRAVOLTO. MENO SOLDI AI CITTADINI, PIU’ RISORSE ALLE IMPRESE”

“Il Pnrr è stato completamente stravolto. Il governo Meloni ha cambiato l’asse su cui poggiava il piano italiano approvato dall’Europa. Tagliati, con la rimodulazione presentata da Fitto, 2,5 miliardi per i Piani urbani integrati per risanare le periferie, 3,3 miliardi per la rigenerazione urbana, 6 miliardi per la riqualificazione delle aree più disagiate e l’efficienza energetica, 1,3 miliardi per il rischio idrogeologico e contro le alluvioni, 1 miliardo per la decarbonizzazione dell’ex Ilva di Taranto. Un piano fatto di tante piccole opere per migliorare la vita ai più fragili, ai più poveri, agli emarginati, completamente azzerato. Cancellati, in attesa di conoscere le nuove linee di finanziamento, il risanamento di Corviale e di Tor Bella Monaca a Roma, delle Vele a Napoli, ma anche interventi urbani a Milano, Bari, Torino. Con buona pace di chi vi abita e che magari li ha anche votati. Tutto spostato verso le grandi aziende di Stato. Un vero e proprio regalo a Confindustria. La presunta anima sociale della destra non esiste più. In pochi mesi di governo la destra di Meloni si conferma neoliberista, attenta alle esigenze delle imprese a scapito dei cittadini.”

Lo afferma il capogruppo dell’Alleanza Verdi e Sinistra Peppe De Cristofaro, presidente del gruppo Misto del Senato.

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PNRR – MAGNI (AVS): “DA FITTO LE SOLITE PROMESSE E NESSUNA GARANZIA SUI FONDI TAGLIATI”

“Sedici miliardi del Pnrr sono a rischio. I progetti per la lotta al dissesto idrogeologico, la rigenerazione urbana, la decarbonizzazione dell’ex Ilva di Taranto, la valorizzazione dei beni confiscati alla mafia rischiano di non partire. Ma per il ministro Fitto va tutto bene. Non ci sono ritardi nell’erogazione delle rate, il Pnrr non è stato tagliato e i fondi sono solo stati spostati e non verranno persi, il piano è stato solo rimodulato. E sbagliano i Sindaci, l’Ance e le organizzazioni sindacali a lamentarsi perché i fondi ci sono e i progetti saranno finanziati. Oggi il servizio studi della Camera scrive che le nove misure cancellate dal Pnrr non hanno una copertura finanziaria alternativa. A Fitto è mancato il coraggio di dire la verità, Oggi in Parlamento non ha fugato i dubbi, non ha minimamente dato garanzie sulle coperture, solo le solite promesse.”

Lo afferma il senatore dell’Alleanza Verdi e Sinistra Tino Magni.

“Il governo è riuscito a mancare gli obiettivi più importanti del Pnrr, prosegue Magni. Ma, come al solito, se da una parte taglia dall’altra elargisce. E lo fa come sempre tutelando gli interessi dei grandi gruppi energetici. Eni, Enel, Snam e Terna, solo per citarne alcuni. Il RePowerEU, presentato dalla Commissione Ue per porre fine alla dipendenza dell’Unione dai combustibili fossili della Russia, è un regalo a chi in questi anni ha fatto enormi extra profitti. Con i fondi del Pnrr queste importanti aziende faranno investimenti mentre ai Sindaci solo briciole per la riqualificazione urbana, e niente per la riduzione del rischio idrogeologico e del rischio alluvione. Siamo molto preoccupati da una rimodulazione del Piano che penalizza i comuni, solo nella città di Napoli il taglio sarà di 120 milioni e ne faranno le spese gli interventi di riqualificazione e rigenerazione urbana delle periferie come Scampia, gli studentati, il mezzogiorno, e gli interventi diffusi di riqualificazione ed efficientamento energetico per favorire chi in questi anni ha fatto enormi profitti.”

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MUSUMECI – DE CRISTOFARO (AVS): “NON SI PUò PERDERE ALTRO TEMPO. SUBITO UNA LEGGE SUL CLIMA E SUL CONSUMO DEL SUOLO”

“Il numero di eventi meteorologici estremi è aumentato drammaticamente negli ultimi venti anni. Oltre il 90% dei comuni italiani è a rischio frane o alluvioni: 7 milioni e mezzo di italiane e italiani vivono in zone a rischio, più del 12% della popolazione. Ogni anno spendiamo oltre 3 miliardi di euro per danni causati da alluvioni e frane. Questa è la realtà, non si può perdere altro tempo, Il Parlamento approvi subito una legge sul clima e contro il consumo di suolo, perché alluvioni, frane, smottamenti, siccità e incendi non arrivano per caso. Questa maggioranza e i suoi esponenti per lungo tempo hanno negato, ridimensionato, la drammatica emergenza legata ai cambiamenti climatici accusando il mondo ambientalista ed ecologista di fanatismo, di allarmismo. Peccato che se non agisci sulle cause non è possibile prevenire i disastri.”

Lo afferma il capogruppo dell’Alleanza Verdi e Sinistra Peppe De Cristofaro, presidente del gruppo Misto di Palazzo Madama.

“La destra sta costruendo una narrazione strumentale e propagandistica contro la transizione ecologica perché, a loro dire, socialmente inaccettabile. Ma, è vero esattamente il contrario. Senza un impegno straordinario verso la transizione, i cambiamenti climatici diventeranno sempre più drammatici sia dal punto di vista ambientale che da quello sociale. Occorre rivedere il nostro modello di sviluppo partendo da una modifica di quello energetico, non più basato sulle fonti fossili ma su quelle rinnovabili. Come non è più rinviabile la tassazione degli extra profitti delle società energetiche, che AVS chiede invano da mesi. In Europa assistiamo ad una battaglia delle destre contro il Green Deal. Il Governo nella migliore delle ipotesi è sordo, se non tra i sabotatori di questo grande progetto ambientale europeo. Il Ministro della Protezione Civile Musumeci da Presidente di regione non è stato capace di mettere in atto un piano di prevenzione per proteggere la Sicilia dagli incendi e dalla follia dei piromani, ma sponsorizza il ponte sullo Stretto di Messina. Un’offesa non solo all’intelligenza di tutti noi, ma anche alla decenza.”

 

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RDC – MAGNI (AVS): “LA QUESTIONE SOCIALE È ESPLOSIVA. IL GOVERNO VENGA IN AULA A RIFERIRE”

“La questione sociale nel nostro Paese è arrivata a un limite pericoloso, è una bomba che sta per esplodere. La destra combatte i poveri e non la povertà. Se si toglie una misura universale, come il Rdc, per sostituirla con una misura selettiva e irrisoria, da ‘fame’, bisogna aspettarsi quanto meno la protesta di chi si trova in condizioni economiche drammatiche. Adesso il peso è tutto sulle spalle della rete dei servizi sociali dei Comuni che devono quotidianamente misurarsi con il disagio crescente. E non si può pensare di risolvere la questione, istituendo, magari per vendetta, l’ennesima commissione d’inchiesta, questa volta sui mancati controlli al reddito di cittadinanza, così come propone Fratelli d’Italia. Il governo Meloni sta facendo la guerra alle fasce più deboli della popolazione, forte di una narrazione sbagliata sul Reddito di cittadinanza, e finge di non capire che ‘i nuovi poveri’ sono anche i lavoratori precari e con stipendi bassi. La maschera della destra sociale è ormai caduta, le politiche del governo Meloni aumentano le disuguaglianze e la disperazione. Il governo deve venire immediatamente in Aula a riferire sul Reddito di cittadinanza.”

Lo afferma il senatore dell’Alleanza Verdi e Sinistra Tino Magni.

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PNRR – DE CRISTOFARO (AVS): “ASCOLTARE IL GRIDO D’ALLARME DEI SINDACI”

“Il governo ascolti il grido di allarme dei Sindaci. Il taglio di 16 miliardi del Pnrr deciso dal Ministro Fitto colpisce gli Enti locali e gli interventi nelle periferie. Il governo colpisce chi in questi mesi ha fatto di tutto per spendere i soldi del Pnrr: i Comuni. Da nord a sud le amministrazioni comunali hanno fatto gare e bandi, aperto cantieri e iniziato i lavori. Solo nella mia città, Napoli, il taglio sarà di 120 milioni e ne faranno le spese gli interventi di riqualificazione e rigenerazione urbana delle periferie. Una scelta che mette in difficoltà i Sindaci già sotto pressione per la cancellazione del reddito di cittadinanza. Spostare i tre programmi dei Comuni legati al Ministero dell’Interno come le piccole opere, i Programmi urbani integrati e gli interventi di rigenerazione urbana è da pazzi. Destinare poi questi fondi a grandi interessi e a beneficio dei gruppi energetici italiani controllati dallo Stato come Eni, Enel, Snam e Terna, per implementare il RePowerEu è un regalo a chi in questi anni ha fatto enormi extra profitti. Solo Eni ha aumentato il proprio utile del 311% nel 2022 grazie agli aumenti delle bollette. Sarà lo Stato, quindi tutti i cittadini, a pagare gli investimenti delle grandi aziende energetiche mentre ai Sindaci toccheranno le briciole. Il ministro Fitto che domani sarà in Parlamento deve prendersi almeno l’impegno che i fondi tagliati saranno stanziati contemporaneamente allo spostamento dei fondi del Pnrr.”

Lo afferma il capogruppo dell’Alleanza Verdi e Sinistra Peppe De Cristofaro, presidente del gruppo Misto di Palazzo Madama.

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CARBURANTI – DE CRISTOFARO (AVS): “AUMENTA IL COSTO DEI CARBURANTI E MELONI NON FA NIENTE. DOMANI SCATTA L’OBBLIGO DI ESPOSIZIONE DEL PREZZO MEDIO MA IL COSTO DEI CARBURANTI È GIA’ AUMENTATO”

“Aumenta il costo dei carburanti e il governo Meloni non fa niente. Eppure abbiamo visto tutti il video con il quale la Meloni se la prendeva con lo Stato perché lucrava su ogni pieno con le accise. E una volta al governo che ha fatto: ha cancellato lo sconto sulle accise voluto dal precedente esecutivo Draghi e ha approvato un decreto sulla trasparenza per la pubblicizzazione dei prezzi. Un intervento inutile ad abbassare i prezzi che lascia perplessità anche perché i prezzi sono già alle stelle da qualche giorno. Domani scatterà l’obbligo di esposizione del prezzo medio ma i rincari ci sono già stati come dimostra l’allarme lanciato da Assoutenti sui prezzi della benzina ormai sopra i 2,50 euro in autostrada. E non bastano le rassicurazioni del Ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso. Inflazione alta, aumento dei prezzi dei beni di prima necessità, aumento della benzina e del diesel, no al salario minimo e drastica chiusura del reddito di cittadinanza. Il governo Meloni ha deciso di affamare gli italiani, di prendersela con chi ha meno e non arriva alla fine del mese. Ovviamente la Meloni non tocca i grandi patrimoni, gli extra profitti delle aziende. Eni per esempio, ha aumentato di due centesimi al litro i prezzi consigliati di benzina e diesel. Forte con i deboli e debole con i forti.”

Lo afferma il capogruppo dell’Alleanza Verdi e Sinistra Peppe De Cristofaro, presidente del gruppo Misto del Senato.

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RDC – DE CRISTOFARO (AVS): “NO AL RDC, NO AL SALARIO MINIMO. LA DESTRA CONTRO CHI STA PEGGIO”

“Sadismo, cattiveria, cinismo, disprezzo. Questo c’è dietro la scelta di comunicare a 169 mila famiglie italiane la fine del Reddito di cittadinanza con un sms, avendo pure la faccia tosta di chiamarla sospensione. Mentre i ricchi – molto ben rappresentati in e da questo governo – si preparano alla Versilia, alla Costa Smeralda o a chissà quale altra destinazione esotica per le vacanze, mezzo milione di persone si ritrova da un giorno all’altro senza nessuna protezione sociale. Per il governo sono occupabili, quindi cosa importa se in realtà un lavoro non ce l’hanno e nessuno glielo offre? La grande maggioranza dei percettori del Reddito non ha praticamente nessuna chance di andare a lavorare per età e titoli di studio, in un paese dove fanno fatica a trovare lavoro pure i giovani. Dichiararli occupabili e privarli del Reddito è pura ipocrisia. Fa parte di una strategia in cui cancellazione del Reddito e opposizione al salario minimo diventano uno strumento di compressione dei salari e uno straordinario assist al lavoro nero. Se hai 50 o 55 anni, la licenza elementare o la terza media e ti privano pure del Reddito, non ti resta che accettare qualsiasi lavoro, a qualsiasi condizione. Anche andare a raccogliere angurie a 1 centesimo al chilo, producendo per giunta una ricchezza che sfugge al fisco. Ma poco importa, perché il governo ha chiarito che la lotta all’evasione non è una priorità. Si proroghi quindi la scadenza del Reddito almeno fino alla fine dell’anno, in modo che i comuni possano prendere in carico almeno parzialmente attraverso i servizi sociali le persone in difficoltà, e si assuma il personale che dovrebbe far partire la formazione promessa dalla Meloni. Altrimenti siamo di fronte all’ennesima truffa ai danni di chi ha meno.”

 

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RDC – MAGNI (AVS): “NUOVI POVERI VIA SMS”

 

“Con un sms il governo è riuscito a creare oltre 150mila nuovi poveri. La sospensione del reddito di cittadinanza dal primo agosto porta a nuova povertà non a più occupati. Il governo ha tagliato l’unico strumento di contrasto alla povertà e ora toccherà alla fragile rete dei servizi sociali dei Comuni misurarsi con il disagio e la disperazione di molte persone che perdono l’unico sostentamento. Una mazzata soprattutto al sud dove ci sono la maggioranza dei percettori del Rdc. La Meloni è Robin Hood al contrario toglie ai poveri per dare ai ricchi.”

Lo afferma il senatore dell’Alleanza Verdi e Sinistra Tino Magni.

 

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PNRR – MAGNI (AVS): “IL GOVERNO È ALLO SBANDO E IL PARLAMENTO È TENUTO ALL’OSCURO”

“È chiaro che il governo Meloni è allo sbando, non riesce a capire più neanche quali siano le priorità per il Paese. Sulle rimodulazioni, sui tagli, sugli spostamenti di risorse del Pnrr il Parlamento è tenuto all’oscuro, come se il piano fosse affare solo del governo e non di tutti gli italiani. Cancellare i fondi per l’ambiente, per la messa in sicurezza e la prevenzione del rischio idrogeologico e per la rigenerazione urbana è stata l’ennesima scelta sbagliata e inopportuna, visto anche il ripetersi di eventi devastanti dovuti al cambiamento climatico. Ad essere colpiti maggiormente saranno gli Enti locali, con un taglio di 13 miliardi, e gli interventi diffusi. Proprio cioè quelle realtà che ad oggi hanno lavorato meglio nella messa a terra dei progetti del Pnrr. E fanno bene i Sindaci e le organizzazioni sindacali e datoriali a lamentarsi perché si rischia il caos con progetti su cui già sono state fatte le gare, cantieri aperti e lavori iniziati e ora nessuna certezza sui finanziamenti. Forse in una delle tante cabine di regia stanno ancora discutendo se ci siano o meno i cambiamenti climatici. Peccato che la cura del territorio non si fa a tragedia avvenuta, dopo le alluvioni, le frane, gli smottamenti, ma ogni giorno, così come ci ha ricordato il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella.”

Lo afferma il senatore dell’Alleanza Verdi e Sinistra Tino Magni.

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