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NADEF – MAGNI (AVS): “GOVERNO INADEGUATO, NECESSARIA UNA NETTA INVERSIONE DI MARCIA. NO DI AVS A NADEF E SCOSTAMENTO”

“Il Ministro Giorgetti, presentando la Nadef del governo Meloni, ha descritto il maggiore indebitamento e lo scostamento di bilancio come una strada obbligata, attribuendo la responsabilità di questa scelta alla guerra in Ucraina e al Superbonus. Come Alleanza Verdi e Sinistra, non crediamo assolutamente che lo scostamento di bilancio sia una strada obbligata, pensiamo invece che per fronteggiare la crisi, che sta pesando in maniera insostenibile proprio sulle fasce di popolazione più fragili, con redditi bassi, spesso bassissimi, si sarebbe dovuti intervenire in tutto un altro modo. Non sarebbe stata una strada obbligata se si fosse deciso di intervenire in modo deciso sugli extra profitti delle grandi aziende dei settori energetici, farmaceutici, assicurativo, bancario. E non lo sarebbe stata se si fosse intervenuti per combattere davvero l’evasione fiscale, 100 miliardi, non spiccioli. Invece, si è deciso di premiare gli evasori, rassicurandoli con condoni e concordati fiscali, diventati ormai sistematici. La Nadef descrive una situazione di evidente difficoltà, di fronte alla quale questo Governo si sta mostrando del tutto inadeguato. Le decisioni prese paiono timide e poco efficaci. Istruzione, sanità, politiche abitative, politiche industriali, politiche e fiscalità ambientale, fonti rinnovabili: su tutto questo nell’azione di Governo non c’è nulla. Questo non è governare, è vivacchiare sperando che le cose prima o poi vadano meglio, aggiustandosi da sole. È indispensabile una netta inversione di marcia. Per questi motivi Alleanza Verdi e Sinistra voterà No alla Nadef e allo scostamento di bilancio.”

Lo afferma in Aula al Senato il senatore dell’Alleanza Verdi e Sinistra Tino Magni.

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UE – DE CRISTOFARO (AVS): “DA MELONI NIENTE DI NUOVO, LA SOLITA PROPAGANDA SULLA GUERRA E SUI MIGRANTI. SULL’AMBIENTE LA DESTRA FA LA GUERRA AL FUTURO E ALLE NUOVE GENERAZIONI”

“Da Meloni niente di nuovo. La solita propaganda sui migranti e sulla difesa dei confini esterni si scontra con la realtà dei fatti: 600 morti al largo delle coste greche. È questa la difesa dei confini esterni? Guardare i barconi mentre affondano? Su un punto ha ragione, l’Europa va coinvolta ma per obiettivi opposti: serve una missione europea di ricerca e soccorso e canali legali di accesso. Anche sulla guerra la posizione del governo è la più estremista dell’Europa occidentale. Quanto avvenuto in Russia pochi giorni fa viene liquidato dalla Meloni in poche parole. E invece l’implosione di una delle principali potenze nucleari del mondo dovrebbe preoccupare. E questo non significa difendere Putin visto che ci auguravamo la sua caduta molto prima della guerra in Ucraina. Da Taiwan alla frontiera tra le due Coree i focolai di tensione che potrebbero sfociare in una guerra totale si moltiplicano. Oggi, come denunciato da tempo, rischiamo una escalation i cui effetti si diffonderebbero sull’intero pianeta. E l’Europa non sta facendo nulla per provare a porre fine alla guerra.”

Lo afferma in Aula sulle comunicazioni della Presidente del Consiglio Giorgia Meloni il capogruppo dell’Alleanza Verdi e Sinistra Peppe De Cristofaro, presidente del gruppo Misto di palazzo Madama.

“Si continua a confondere la pace con la sconfitta militare della Russia, prosegue De Cristofaro. Il cessate il fuoco dovrebbe essere il primo obiettivo dell’Italia, solo così è possibile intavolare una trattativa di pace. Fatti salvi i preziosi tentativi della Santa Sede, solo l’Ue può spingere in quella direzione. Inviare armi sempre più potenti e offensive non significa difendere l’Ucraina ma spingere il mondo verso il precipizio. Innalzare le spese militari al 2% del Pil equivale a dire che la diplomazia passa per le armi. Altro tema importante è il rialzo dei tassi della Bce. Oltre alle legittime critiche la Meloni dovrebbe essere conseguente e tassare gli extraprofitti delle aziende che in questi anni si sono enormemente arricchite e aumentare gli stipendi. Comunicazioni carenti anche sulle politiche industriali, manca completamente un piano, una visione. Mentre in Francia si prevedono fabbriche per produrre batterie elettriche, con investimenti e nuovi posti di lavoro, la destra italiana fa la battaglia in Europa affinché rimangano eterni i motori diesel e benzina. La destra è negazionista del clima. La destra fa la guerra al futuro e alle nuove generazioni. Una posizione ideologica che rischia mettere fuori dalle opportunità economiche e sociali della transizione ecologica il nostro Paese.”

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