All Posts Tagged: Ungheria

RAI – DE CRISTOFARO (AVS): “DA TELEMELONI A TELEORBAN, GRAVE LO SPOT DEL MINISTRO UNGHERESE SUL TG1”

“Ieri sera il Tg1, nell’edizione delle venti, ha mandato in onda un’intervista al ministro degli esteri ungherese che si lamenta delle interferenze del nostro Paese sul caso Salis. Uno spot senza precedenti ad un ministro di un altro paese che attacca il nostro di paese. Una cosa gravissima di cui chiederemo conto ai vertici Rai e al direttore del Tg1 Chiocci. Da TeleMeloni a TeleOrban è un attimo.”

Lo afferma il capogruppo dell’Alleanza Verdi e Sinistra Peppe De Cristofaro, presidente del gruppo Misto di Palazzo Madama, componente della commissione di Vigilanza Rai.

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SALIS – DE CRISTOFARO (AVS): “GRAVISSIME E INACCETTABILI LE PAROLE DEL MINISTRO DEGLI ESTERI UNGHERESE, UNA SENTENZA GIA’ SCRITTA. TAJANI CONVOCHI L’AMBASCIATORE”

“Sono gravissime e inaccettabili le parole del Ministro degli Esteri ungherese Szijjártó. Il responsabile degli esteri dell’Ungheria ha già deciso: Ilaria Salis è colpevole di aggressione nei confronti di due militanti neonazisti. Per il ministro, Ilaria è colpevole e merita di essere ‘punita’, mentre i neonazisti che inneggiavano al nazismo vengono definite ‘persone innocenti’. Il ministro dà un giudizio politico e anticipa il possibile verdetto della magistratura ungherese, che non brilla certo per il rispetto dello stato di diritto e dei diritti fondamentali delle persone. L’Ungheria di Orbàn non rispetta minimamente la dignità delle persone. È proprio perché in Ungheria non vengono minimamente rispettati i diritti degli imputati che stiamo chiedendo che a Ilaria vengano concessi gli arresti domiciliari, possibilmente in Italia. Quello che non stupisce è il silenzio della Meloni, più attenta a non attaccare l’alleato ungherese che a difendere la cittadina italiana. Ci aspettiamo dal ministro Tajani una presa di posizione più netta e dura contro il ministro ungherese e la convocazione urgente dell’Ambasciatore ungherese.”

Lo afferma il capogruppo dell’Alleanza Verdi e Sinistra Peppe De Cristofaro, presidente del gruppo Misto di Palazzo Madama.

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UNGHERIA – CUCCHI (AVS): “SALIS DETENUTA DA UN ANNO. PER LA DESTRA PRIMA GLI ITALIANI NON VALE PER TUTTI ALLO STESSO MODO”

“Ilaria Salis è stata incarcerata l’11 febbraio 2023, un anno fa. Da allora, viene detenuta in condizioni disumane, da un regime dispotico, per la sua militanza antifascista. Il governo italiano, in tutto questo tempo, ha finto prima di non sapere, poi è rimasto in silenzio, a guardare, mentre i diritti di Ilaria continuavano a essere calpestati. ‘Prima gli italiani’ evidentemente non vale per tutti allo stesso modo. Lo sapevamo già. Ma c’è un limite a tutto. La destra non può tirare la corda ancora a lungo. Saranno costretti a cedere, a sconfessare il loro amico Orbàn. Ila, resisti. Ti aspettiamo a casa, finalmente libera dalle catene.”

Lo scrive su Facebook la senatrice dell’Alleanza Verdi e Sinistra Ilaria Cucchi.

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SALIS – CUCCHI (AVS): “NESSUNA RISPOSTA ALLE INTERROGAZIONI, AVS PRESENTA L’ACCESSO AGLI ATTI. NECESSARIA LA MASSIMA TRASPARENZA. RENDERE PUBBLICO QUANTO FATTO DAL GOVERNO”

“Esiste un interesse pubblico a conoscere come le istituzioni italiane trattino vicende come quella di Ilaria Salis. Il Ministro degli Affari Esteri, il Ministro della Giustizia e l’Ambasciata italiana in Ungheria hanno il preciso dovere della massima trasparenza su questa vicenda. È stato trattato con la dovuta urgenza il caso di Ilaria Salis? Cosa hanno fatto le istituzioni italiane per un anno intero?  O, siccome la sua militanza è del colore opposto a quello del Governo, si è deciso di lasciarla lì? Come è possibile che ad oggi non sia stata inviata una formale e ufficiale protesta per la grave violazione dei diritti umani e civili subiti da Ilaria Salis? Proprio perché per noi non esistono cittadini di serie A e di serie B, e nessuno dovrebbe subire un simile trattamento detentivo, pensiamo sia doveroso che il Governo renda pubblico quanto fatto per riportare Ilaria Salis a casa. È passato un anno, e sui passi fatti dal Governo Meloni c’è il buio completo.”

Lo afferma in Aula la senatrice dell’Alleanza Verdi e Sinistra Ilaria Cucchi.

“È grave che siano state del tutto inascoltate, per un anno, le documentate richieste di aiuto di Ilaria, della sua famiglia e del comitato che si è formato per chiederne il rientro in Italia. È di ottobre 2023 la lettera che Ilaria Salis ha spedito al Consolato in Ungheria in cui descrive con dovizia di particolari le condizioni di detenzione. E a dicembre 2023 sono state presentate dalla sottoscritta, ma anche da altri parlamentari di altri gruppi, interrogazioni per capire cosa stesse facendo l’Italia per riportare a casa Ilaria Salis. Ovviamente tutte senza risposta. Siccome non avete risposto ai numerosi atti di sindacato ispettivo presentati in questi mesi, stamattina Alleanza Verdi e Sinistra ha inviato al Ministro della Giustizia, al Ministro degli Affari Esteri e all’Ambasciata italiana in Ungheria, una formale istanza di accesso agli atti, ai sensi degli artt. 22, 24, 25 della Legge 241/90, con la quale chiediamo che venga resa nota ogni informativa, atto, provvedimento, comunicazione, intercorrente fra le autorità ungheresi e quelle italiane, anche giudiziarie, relative a Ilaria Salis e ogni altra documentazione riguardante le condizioni fisiche e/o psicofisiche, le condizioni di detenzione cui è sottoposta. Ci aspettiamo un deciso cambio di passo, Ministro Tajani. È necessaria la massima trasparenza, l’opinione pubblica deve sapere. Noi non lasceremo sola Ilaria Salis.”

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SALIS – DE CRISTOFARO (AVS): “MELONI GIUSTIZIALISTA, IN UNO STATO DI DIRITTO LA PRESUNZIONE DI INNOCENZA È UN PRINCIPIO DEL DIRITTO PENALE”

“Meloni è giustizialista e non lo nasconde, come non lo nasconde Salvini. Oggi a Bruxelles nel punto stampa al termine del vertice straordinario dell’Ue parlando della Salis ha detto che spera che Ilaria dimostri la sua innocenza. Dalle parole della Meloni emerge chiaramente che secondo lei la Salis è colpevole, e lo è perché antifascista e la sua colpa è avere manifestato contro un raduno di nazisti. Peccato che la presunzione d’innocenza in uno Stato di diritto è un principio del diritto penale e un imputato è considerato non colpevole sino a condanna definitiva, cioè sino all’esito del terzo grado di giudizio. La Presidente del Consiglio dovrebbe sapere inoltre che l’onere della prova spetta alla pubblica accusa, rappresentata nel processo penale dal pubblico ministero e che non spetta all’imputato dimostrare la sua innocenza, ma è compito degli accusatori dimostrarne la colpa perché, nel diritto penale, l’imputato è innocente sino alla sentenza di condanna. Come dovrebbe sapere che per l’articolo 48 della Carta dei diritti fondamentali dell’Unione Europea ‘ogni imputato è considerato innocente fino a quando la sua colpevolezza non sia stata legalmente provata’. La destra, tutta chiacchiere e distintivo dovrebbe parlare di meno e fare di più per riportare in Italia Ilaria Salis.”

Lo afferma il capogruppo dell’Alleanza Verdi e Sinistra Peppe De Cristofaro, presidente del gruppo Misto di Palazzo Madama.

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SALIS – DE CRISTOFARO (AVS): “IL TEMPO DEGLI APPELLI È FINITO, TAJANI NON PERDA ALTRO TEMPO E FORMALIZZI LA RICHIESTA DEL RIENTRO IN ITALIA”

“Le brutali immagini di ieri di Ilaria Salis in manette e al guinzaglio in un tribunale ungherese dimostrano che il tempo degli appelli è finito. Ora è necessario passare dalle parole ai fatti. Quanto fatto in questi undici mesi di calvario di Ilaria dal governo italiano e dalla nostra struttura consolare in Ungheria è poco o niente. La vicenda Salis è stata trattata in maniera burocratica. Come denuncia giustamente il padre. Il ministro Tajani non pensi che basti un tweet o la doverosa convocazione dell’ambasciatore ungherese, c’è bisogno che l’Italia sbatta i pugni con l’Ungheria e che venga formalizzata la richiesta di rientro in Italia della Salis. Sempre meglio del ministro della Giustizia Nordio non pervenuto su questa vicenda, neanche dopo il Question time di AVS delle scorse settimane.”

Lo afferma il capogruppo dell’Alleanza Verdi e Sinistra Peppe De Cristofaro, presidente del gruppo Misto di Palazzo Madama.

“Le normative europee prevedono che una persona che appartiene alla Ue possa avere i domiciliari nel suo Paese, prosegue il capogruppo di AVS. La decisione quadro 2009/829/GAI deve essere applicata dal governo di Orban e consentire così a Ilaria Salis di tornare in Italia, attendere il processo ai domiciliari ed esercitare il diritto alla difesa in videocollegamento. L’Italia deve esigere dagli ungheresi il rispetto di queste normative. Giorgia Meloni che si vanta sempre di tutelare gli interessi della ‘nazione’ e degli italiani, e fa del sovranismo la sua cifra politica, faccia la voce grossa con Orbán per riportare la cittadina italiana Ilaria Salis a casa. Non vorrei che la freddezza del governo sia dovuta al fatto che la Salis è una militante antifascista.”

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SALIS – DE CRISTOFARO (AVS): “IMMAGINI AGGHIACCIANTI, RIPORTARE ILARIA IN ITALIA”

“Le immagini di Ilaria Salis alla prima udienza del processo a suo carico in Tribunale a Budapest in catene, con le manette ai polsi e i piedi legati da ceppi di cuoio con lucchetti, sono agghiaccianti. Addirittura Ilaria veniva trascinata da un agente delle forze di sicurezza ungheresi con una catena simile ad un guinzaglio. Un trattamento inumano e degradante non degno di un paese civile. Chiediamo ancora con più forza al governo italiano, al ministro degli Affari Esteri Tajani che Ilaria Salis venga trasferita in Italia e possa partecipare al processo contro di lei dal nostro Paese. Le immagini dimostrano che Ilaria non può stare un giorno in più in carcere in Ungheria.”

Lo afferma il capogruppo dell’Alleanza Verdi e Sinistra Peppe De Cristofaro, presidente del gruppo Misto di Palazzo Madama.

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ITALIANA IN CARCERE IN UNGHERIA – DE CRISTOFARO (AVS): “LA RISPOSTA DI NORDIO È INSODDISFACENTE, IL GOVERNO NON PUO’ GIRARSI DALL’ALTRA PARTE”

“La risposta del Ministro Nordio alla nostra richiesta di portare in Italia Ilaria Salis non ci ha soddisfatto. Ma soprattutto non soddisfa la legittima aspettativa dei familiari. Quanto fatto fino ad ora dal nostro governo è sotto il minimo sindacale. Stiamo parlando di una detenzione dove non sono rispettati i diritti umani e gli standard minimi di dignità della persona. Sono ormai 11 mesi che Ilaria è detenuta nelle carceri ungheresi. Non si può solamente prendere atto di una situazione complessa, il ministro Nordio e il governo italiano hanno l’obbligo di intervenire su una vicenda clamorosa dal punto di vista giuridico.”

Lo afferma il capogruppo dell’Alleanza Verdi e Sinistra Peppe De Cristofaro, presidente del gruppo Misto di Palazzo Madama, nella replica al Ministro della Giustizia Nordio nel corso del Question time in Senato.

“Data la dimostrata e palese violazione dei diritti umani subita da Ilaria Salis, il Governo e il Ministro non si possono girare dall’altra parte in attesa che il tribunale ungherese si pronunci, magari condannandola a una pena già dichiarata in Italia del tutto sproporzionata rispetto al fatto addebitato. Quello che continuiamo a chiedere, vista la violazione dei diritti umani subita da Ilaria Salis nel carcere di Budapest, è che il Governo si attivi immediatamente perché la decisione quadro 2009/829/GAI venga applicata dal governo di Orbàn e quindi venga consentito a Ilaria Salis di tornare in Italia, attendere il processo ai domiciliari ed esercitare il diritto alla difesa in videocollegamento, come consentito all’altro indagato per i medesimi fatti, Gabriele Marchesi, perché la magistratura italiana ha rifiutato l’estradizione.  Siamo di fronte ad una palese sproporzione e il governo deve fare tutto e oltre il possibile per salvaguardare i diritti umani di una cittadina italiana che vive oggi questo momento di grande difficoltà.”

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UNGHERIA – DE CRISTOFARO (AVS): “RIPORTARE SUBITO ILARIA SALIS IN ITALIA, NORDIO SI ATTIVI. DOMANI QUESTION TIME AVS IN SENATO”

“Domani al Question time del Senato chiederò al Ministro della Giustizia Nordio di attivarsi immediatamente affinché Ilaria Salis, detenuta in condizioni disumane da quasi un anno nelle carceri ungheresi, venga trasferita subito nel nostro paese per scontare gli arresti domiciliari, come previsto dalla normativa europea, e partecipare al processo che inizierà tra pochi giorni. Nessuno vuole sottrarre Ilaria al suo processo ma porre fine a un regime detentivo in uno Stato che ha forti problemi di democrazia. La giovane militante antifascista Ilaria Salis è accusata di aver aggredito alcuni neonazisti, e rischia una pena fino a 16 anni.”

Lo afferma il capogruppo di Alleanza verdi e Sinistra Peppe De Cristofaro, presidente del gruppo Misto di Palazzo Madama.

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ESTERI – NASCE IL COMITATO ILARIA SALIS, MERCOLEDÌ 10 GENNAIO ORE 12 CONFERENZA STAMPA AL SENATO

Il 10 gennaio prossimo alle ore 12 alla sala Nassirya del Senato della Repubblica verrà presentato il comitato Ilaria Salis, la trentanovenne milanese ingiustamente incarcerata a Budapest dallo scorso febbraio. L’obiettivo del Comitato, costituito da un gruppo di parenti e amici della Salis, è quello di sensibilizzare l’opinione pubblica sulle attuali condizioni di Ilaria e di riportarla a casa nel più breve tempo possibile.

Partecipano alla conferenza stampa Roberto Salis, padre di Ilaria, Eugenio Losco e Mauro Straini, avvocati, Camilla Silotti, A Buon Diritto, Gianluca Tizi, Comitato Liberiamo Ilaria Salis, la senatrice Ilaria Cucchi.

Ilaria Salis è da quasi un anno in un carcere di massima sicurezza, in Ungheria, perché accusata di aver aggredito due militanti neonazisti in occasione del cosiddetto “giorno dell’onore”. La Salis rischia sedici anni di carcere a fronte dell’accusa di aver fatto parte di un gruppo di sconosciuti che lo scorso 11 febbraio ha provocato a due uomini lesioni guarite in cinque-otto giorni. Una sproporzione inaccettabile. Ilaria fra l’altro non fa parte di Hammerbande, il gruppo tedesco che promuove assalti contro i fascisti. Per ben quattro volte i legali della Salis hanno presentato domanda per la concessione degli arresti domiciliari in Italia, sempre respinta per ‘rischio di fuga’. Il padre di Ilaria, Roberto, ha scritto due volte alla premier Giorgia Meloni, al Guardasigilli, al Ministro degli Esteri, ai presidenti di Senato e Camera per richiedere un intervento dello Stato italiano ma non ha mai avuto risposta.

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