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SALIS – DE CRISTOFARO (AVS): “I GIUDICI DI MILANO DICONO NO ALLA CONSEGNA DI MARCHESI, I GIUDICI DI BUDAPEST DICONO NO AI DOMICILIARI PER SALIS. DUE PAESI, DUE GIUSTIZIE DIFFERENTI. GIORGIA MELONI TROVA LE DIFFERENZE”

“Due Paesi, due giustizie differenti. Mentre ieri a Budapest il giudice ungherese rifiutava i domiciliari a Ilaria Salis condannandola a restare in carcere in Ungheria, in Italia trionfava il rispetto dei diritti. La Corte d’appello di Milano, quasi in contemporanea con Budapest, ha rigettato la richiesta di consegna da parte dell’Ungheria e ha rimesso in libertà Gabriele Marchesi, coimputato con la Salis. E lo ha fatto perché ha ritenuto che nelle carceri ungheresi esiste un rischio reale di trattamento inumano e degradante e di violazione dei diritti fondamentali. I giudici milanesi hanno poi contestato la sproporzionalità della pena. Proprio i motivi per i quali chiediamo da tempo i domiciliari per Ilaria Salis. Da una parte una magistratura attenta al rispetto dei diritti delle persone e delle normative internazionali dall’altra una magistratura sottomessa al volere politico e sulla cui indipendenza ci sono forti dubbi. Giorgia Meloni trova le differenze.”

Lo afferma il capogruppo dell’Alleanza Verdi e Sinistra Peppe De Cristofaro, presidente del gruppo Misto di Palazzo Madama.

 

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MORTI SUL LAVORO – MAGNI (AVS): “CONTINUA LA STRAGE, NON SI PUO’ FARE SOLO LA CONTA DEI MORTI. LA SICUREZZA DEVE DIVENTARE LA PRIORITA'”

“Anche oggi contiamo i morti sul lavoro. Una serie infinita di incidenti mortali. Ieri a Domodossola, Cassino, Fano e oggi Milano. Dall’inizio dell’anno sono morti 152 lavoratori, 93 di questi sui luoghi di lavoro. Una strage continua in tutta la penisola. Non si può più fare solo la conta dei morti. La sicurezza sul lavoro deve essere la priorità. Nuove assunzioni di ispettori per avere sempre più controlli, più risorse per la prevenzione e la formazione, più investimenti e personale ispettivo per la lotta al lavoro nero ed alle irregolarità, inserimento nel codice penale del reato di omicidio e lesioni gravi sul lavoro sono solo alcune delle cose da fare subito.”

Lo afferma il senatore dell’Alleanza Verdi e Sinistra Tino Magni.

“I numeri di infortuni e morti sul lavoro sono elevati e non degni di un Paese civile, prosegue Magni. La frammentazione del mondo del lavoro, la precarizzazione e il continuo ricorso ai subappalti sono tra le cause più evidenti di questo fenomeno gravissimo. Tre infortuni mortali al giorno e oltre 1000 incidenti, in aumento del 25,7% rispetto al 2021, sono le drammatiche cifre del 2022. Come Alleanza Verdi e Sinistra del Senato abbiamo proposto l’Istituzione di una commissione d’inchiesta monocamerale sulle condizioni di lavoro in Italia, sullo sfruttamento e sulla sicurezza nei luoghi di lavoro, istituita all’unanimità nei giorni scorsi. Ora è necessario che la commissione avvii i suoi lavori il prima possibile. Dobbiamo mettere un punto a questa lunga scia di sangue, conclude Magni.”

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