All Posts Tagged: Giancarlo Giorgetti

POSTE – MAGNI (AVS): “GIORGETTI CONFERMA LA VENDITA PER FARE CASSA”

“Il Ministro Giorgetti in audizione conferma che il governo ha intenzione di vendere una quota del Mef per fare cassa. E lo farà ‘nel momento più adeguato alla massimizzazione dell’introito’. In poche parole la destra non sa dove andare a prendere i soldi per ridurre il debito pubblico e allora ricorre alla solita, vecchia storia: vendere pezzi di patrimonio pubblico. Vendere, o svendere, pezzi pregiati delle partecipate pubbliche solo ed esclusivamente per fare cassa, è miope. Dal punto di vista finanziario l’operazione non ha senso per la riduzione del debito pubblico. Colpisce, poi, la completa assenza di un reale confronto con le parti sociali, preoccupate da future strategie industriali sempre più dettate da interessi nemici della coesione sociale, a vantaggio di un profitto assicurato dal taglio del costo del lavoro, dalla disapplicazione delle regole di prevenzione per la salute e sicurezza sul lavoro.”

Lo afferma il senatore dell’Alleanza Verdi e Sinistra Tino Magni presentatore di un parere alternativo all’Atto di Governo n. 136 recante ‘Schema di decreto del Presidente del Consiglio dei ministri concernente l’alienazione di una quota della partecipazione detenuta dal Ministero e delle finanze nel capitale di Poste italiane Spa’.

“Poste Italiane Spa vanta una presenza capillare su tutto il territorio nazionale. I suoi 12.755 uffici postali svolgono quotidianamente il ruolo di veri e propri presidi dello Stato, soprattutto nelle frazioni periferiche, nei piccoli comuni, nelle comunità montane, e in tutte quelle aree in cui lo spopolamento rischia di privare i cittadini di qualsiasi punto di riferimento. Finché l’assetto di Poste rimarrà sotto controllo pubblico, continuerà ad assicurare la presenza dello Stato in ogni angolo della penisola; al contrario, l’ingresso di ulteriori capitali privati imporrà all’azienda le logiche del profitto.  Che dire poi della gestione dei dati sensibili di circa 33 milioni di cittadini da parte di azionisti privati. Alleanza Verdi e Sinistra è contro la svendita e la privatizzazione selvaggia. Se Meloni e Giorgetti hanno bisogno di risorse, le vadano a prendere da chi in questi anni ha fatto enormi extra profitti. Magari ne otterrebbero di più.”

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MILANO CORTINA – AURORA FLORIDIA (AVS): “IL DISAGIO DI GIORGETTI È COMPRENSIBILE. È UNA FOLLIA ECONOMICA E AMBIENTALE, AVS VIGILERÀ SU TUTTO”

“La risposta del Ministro Giorgetti alla mia interrogazione sulla pista da bob è insoddisfacente e imbarazzante. La pista graverà sulle casse dello Stato, sui cittadini, sul Comune di Cortina e anche sulle future generazioni, oltre a impattare pesantemente sull’ambiente. Capisco il disagio del Ministro nel dover dar conto di un’opera folle di cui lui stesso si è detto pentito, salvo poi ritrattare. I pasticci di quest’opera sono sotto gli occhi di tutti: Infrastrutture Milano Cortina 2026 (Simico) procede, nonostante la magistratura di Belluno, a seguito di un esposto di Italia Nostra, abbia aperto un fascicolo per distruzione di beni storici protetti sullo smantellamento della vecchia pista ‘Monti’. Viene ignorato il problema della bonifica da ordigni bellici dell’area interessata, su cui ho presentato un’interrogazione, si ignora la devastazione ambientale con l’abbattimento di 500 larici a Ronco e si ignora la contrarietà del Cio, considerato solo un ostacolo. In un periodo economicamente difficile per il Paese, è stato dato il via libero ad un progetto di ben 81,6 milioni, cosiddetto “light”, a cui si aggiungerà un extra budget per gli allestimenti necessari, solo per accontentare i capricci del Ministro Salvini e del Presidente del Veneto Zaia. Il nuovo codice degli appalti consente lavori in corso d’opera ma solo se non sono rilevanti. Non mi sembra il caso dell’impianto di illuminazione interno e degli altri interventi non appaltati alla ditta Pizzarotti, che si è aggiudicata l’appalto dopo due gare andate a vuoto. Peccato che sugli insostenibili costi di questo progetto pasticcio il Ministro Giorgetti dovrà chiudere non un occhio, ma tutti e due. Noi invece li terremo bene aperti e vigileremo sul rispetto dei costi, sull’andamento dei lavori e sul rispetto delle norme ambientali, per il bene del Paese.”

Lo afferma la senatrice di Alleanza Verdi e Sinistra Aurora Floridia in replica al Ministro Giorgetti nel corso del Question time a Palazzo Madama

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PRIVATIZZAZIONI – MAGNI (AVS): “PER FARE CASSA VENDONO I GIOIELLI DI FAMIGLIA. NUOVA ONDATA DI PRIVATIZZAZIONI DA UN GOVERNO INCAPACE”

“L’economia italiana non va bene, rallenta, la crescita per quest’anno rischia di rimanere allo zero virgola, il debito pubblico aumenta inesorabilmente e allora il governo per ridurlo pensa ad una serie di privatizzazioni di parte delle aziende di Stato. In poche parole, Meloni e Giorgetti pensano di fare cassa con i gioielli di famiglia, 20 miliardi in tre anni previsti nella nota di aggiornamento al Def. Sono partiti lo scorso anno con una tranche di Mps e di Ita, con il nuovo anno hanno già dato il via libera alla vendita della rete Tim agli americani di Kkr e ora pensano a Eni, Poste, Ferrovie. Tutte queste operazioni di privatizzazioni servono solo a fare cassa, non c’è un disegno di politica industriale, non c’è un piano su cosa vendere, su cosa serve di più al Paese, su quali sono le aziende e i settori strategici per il futuro. Il governo Meloni è senza idee e soprattutto è incapace, non vuole andare a prendere i soldi dove ci sono, e quindi l’unico modo per incassare è vendere. In Italia privatizziamo per fare cassa dagli anni Novanta senza nessun reale vantaggio per i servizi e per i cittadini che, anzi, li vedono peggiorare. Senza parlare poi delle ricadute occupazionali come dimostra la ventennale vicenda di Alitalia ora Ita e Tim. Dicono di essere sovranisti e nazionalisti e di tutelare gli interessi degli italiani invece, fanno prevalere gli interessi del mercato a quelli della collettività. Altro che destra sociale.”

Lo afferma il senatore dell’Alleanza Verdi e Sinistra Tino Magni.

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MANOVRA – MAGNI (AVS): “IL MINISTRO GIORGETTI MAI IN COMMISSIONE”

“Il Ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti non è mai venuto in commissione Bilancio al Senato dove stiamo discutendo ormai da qualche giorno la manovra economica. Giorgetti non viene perché troppo impegnato a fare altro o non partecipa ai lavori della commissione per non mettere la faccia su una manovra iniqua e che fa cassa sulla pelle di lavoratori e pensionati? Quello che è certo è che il ministro non si vuole misurare con le proposte alternative presentate dalle opposizioni. La sua è un’assenza che pesa e non è proprio un bel segnale.”

 Lo afferma il senatore dell’Alleanza Verdi e Sinistra Tino Magni, componente della commissione Bilancio.

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MANOVRA – MAGNI (AVS): “POCO O NIENTE PER L’OCCUPAZIONE E LA CRESCITA ECONOMICA”

“Nel corso delle audizioni sulla prossima manovra economica sono emerse cose molto interessanti. Per ora nessuno dei soggetti ascoltati ha espresso un parere pienamente favorevole sulle misure proposte. Quindi, non sono solo le opposizioni che si lamentano di una manovra che non risolve i problemi dell’Italia, e degli italiani, ma anche larga parte dei soggetti sociali ascoltati. Le cose che non vanno sono molte a partire dal fatto che i tanto sbandierati sostegni a famiglie e imprese non sono strutturali, c’è poi una drammatica stretta sulle pensioni, con quota 103 e la riduzione delle aliquote per i medici, gli infermieri, il personale di enti locali e le maestre d’asilo, ma soprattutto poco o niente per l’occupazione e la crescita. Eppure in Italia c’è un tema drammatico che sono i salari più bassi in Europa. Il lavoro, parola che manca nella manovra di Meloni e Giorgetti, deve tornare centrale. Il recupero del potere d’acquisto dei redditi da lavoro e da pensione, erosi da mesi di inflazione, deve essere l’assillo del governo.”

Lo afferma il senatore dell’Alleanza Verdi e Sinistra Tino Magni, componente della commissione Bilancio di Palazzo Madama.

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CINEMA – DE CRISTOFARO (AVS): “LA CHIAMANO SPENDING REVIEW, MA SONO TAGLI LINEARI E A RIMETTERCI SARANNO I CITTADINI”

“La chiamano spending review, ma in realtà sono tagli e pure lineari. La Meloni presentando la manovra ha dichiarato che tutti i dicasteri devono tagliare il 5% su tutte le spese discrezionali dei loro budget per coprire la manovra. E tutti a dire brava vanno combattuti gli sprechi. Ed allora ecco che il solerte Ministro della Cultura Sangiuliano scrive al ministro Giorgetti per informarlo che si appresta a tagliare ulteriori 100 milioni dal fondo per il Cinema, oltre ai tagli già previsti dal Mef pari a circa 35 milioni, per contribuire alla causa. È la prima volta nella storia della Repubblica che un Ministro è pronto a tagliarsi da solo le risorse del suo Ministero. Una vergogna per un settore strategico che fino a ieri è stato in forte crisi a causa della pandemia. Non oso immaginare cosa taglieranno gli altri Ministri. Di sicuro ci rimetteranno i cittadini.”

Lo afferma il capogruppo dell’Alleanza Verdi e Sinistra Peppe De Cristofaro, presidente del gruppo Misto di Palazzo Madama.

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MANOVRA – MAGNI (AVS): “RESTA LA LEGGE FORNERO, E PER LE DONNE SARA’ PIù DIFFICILE ANDARE IN PENSIONE”

“Abolizione di quota 103 sostituita da una più penalizzante quota 104, flessibilità in uscita ridotta al lumicino con l’abolizione dell’Ape sociale e Opzione Donna sostituite da un fondo con criteri più stringenti. Sulle pensioni la manovra economica penalizza le uscite flessibili e le donne. Una vera e propria stretta, e soprattutto una inversione a U per la destra, soprattutto la Lega, che sullo slogan ‘cancellare la Fornero’ ha fatto per anni campagna elettorale. Non solo, rimane la legge ‘Fornero’ che non è più il male assoluto ma viene addirittura elogiata nella Nadef presentata da Giorgetti, sempre della Lega. Il governo poi con il bonus Maroni, che premia i lavoratori in uscita a rimanere al lavoro, punta ad evitare altre uscite anticipate con buona pace di Salvini. La destra al governo si rimangia l’ennesimo cavallo di battaglia utilizzato solo per racimolare qualche voto illudendo gli italiani. Con la Meloni al governo: lavoro e pensioni povere.”

Lo afferma il senatore dell’Alleanza verdi e Sinistra Tino Magni.

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MANOVRA – BONELLI / DE CRISTOFARO (AVS): “IL DUO MELONI GIORGETTI PENALIZZA LA RAI E APRE LA PORTA AI PRIVATI”

“Il duo Meloni Giorgetti penalizza la Rai. Con le nuove norme sul canone la sopravvivenza del servizio pubblico è a rischio. La manovra toglie all’azienda pubblica circa 400 milioni di euro l’anno. Tele Meloni, la nuova Rai sovranista, già in difficoltà di ascolti per le scelte sbagliate del management a trazione meloniana dopo questa scelta del governo lo sarà anche dal punto di vista economico e finanziario. Quella messa in campo dal governo è una strategia per privatizzare la Rai e regalare la più grande azienda culturale e informativa del Paese ai privati.”

Lo affermano Angelo Bonelli e Peppe De Cristofaro dell’Alleanza Verdi e Sinistra, componenti della Commissione di Vigilanza sulla Rai.

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MANOVRA – DE CRISTOFARO (AVS): “SOLO BONUS E NIENTE DI STRUTTURALE. IMPEDIRE ALLE CAMERE DI MIGLIORARE IL TESTO È UN COLPO ALLA DEMOCRAZIA”

“La prima vera manovra economica della Meloni è in deficit e senza prospettive per il futuro. Tanti piccoli interventi senza nessun respiro oltre il 2024. Solo bonus e niente di strutturale, ma soprattutto tanto fumo negli occhi per gli italiani. Meloni e Giorgetti presentano una manovra che non contiene niente per la crescita economica del Paese, che si dimentica di aumentare i salari e di combattere l’inflazione, vero flagello per le famiglie. L’idea poi che la manovra venga approvata dalle Camere senza emendamenti, significa impedire al Parlamento di migliorare il testo presentato. Un vero e proprio colpo alla democrazia.”

Lo afferma il capogruppo dell’Alleanza Verdi e Sinistra Peppe De Cristofaro, presidente del gruppo Misto di Palazzo Madama.

“Una manovra che andrebbe cambiata dall’inizio alla fine andando a colpire le tante rendite accumulate con una seria azione di contrasto all’evasione e all’elusione fiscale e introducendo una tassazione progressiva sugli extra profitti delle imprese, dal settore energetico a quello farmaceutico. Per non parlare poi di una riforma delle accise e degli oneri di sistema sui beni energetici e carburanti. Cioè andando a prendere i soldi dove ci sono, invece di aumentare il debito sulle nuove generazioni.”

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NADEF – MAGNI (AVS): “GOVERNO INADEGUATO, NECESSARIA UNA NETTA INVERSIONE DI MARCIA. NO DI AVS A NADEF E SCOSTAMENTO”

“Il Ministro Giorgetti, presentando la Nadef del governo Meloni, ha descritto il maggiore indebitamento e lo scostamento di bilancio come una strada obbligata, attribuendo la responsabilità di questa scelta alla guerra in Ucraina e al Superbonus. Come Alleanza Verdi e Sinistra, non crediamo assolutamente che lo scostamento di bilancio sia una strada obbligata, pensiamo invece che per fronteggiare la crisi, che sta pesando in maniera insostenibile proprio sulle fasce di popolazione più fragili, con redditi bassi, spesso bassissimi, si sarebbe dovuti intervenire in tutto un altro modo. Non sarebbe stata una strada obbligata se si fosse deciso di intervenire in modo deciso sugli extra profitti delle grandi aziende dei settori energetici, farmaceutici, assicurativo, bancario. E non lo sarebbe stata se si fosse intervenuti per combattere davvero l’evasione fiscale, 100 miliardi, non spiccioli. Invece, si è deciso di premiare gli evasori, rassicurandoli con condoni e concordati fiscali, diventati ormai sistematici. La Nadef descrive una situazione di evidente difficoltà, di fronte alla quale questo Governo si sta mostrando del tutto inadeguato. Le decisioni prese paiono timide e poco efficaci. Istruzione, sanità, politiche abitative, politiche industriali, politiche e fiscalità ambientale, fonti rinnovabili: su tutto questo nell’azione di Governo non c’è nulla. Questo non è governare, è vivacchiare sperando che le cose prima o poi vadano meglio, aggiustandosi da sole. È indispensabile una netta inversione di marcia. Per questi motivi Alleanza Verdi e Sinistra voterà No alla Nadef e allo scostamento di bilancio.”

Lo afferma in Aula al Senato il senatore dell’Alleanza Verdi e Sinistra Tino Magni.

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