All Posts Tagged: Eni

RAI – DE CRISTOFARO (AVS): “GRAVE IL TENTATIVO DI BAVAGLIO, L’ENI NON GRADISCE LE INCHIESTE SUL PETROLIO”

“Evidentemente l’Eni non gradisce le inchieste sul petrolio e ha qualcosa da nascondere. Apprendiamo da ‘Il Fatto Quotidiano’ di oggi che il colosso energetico non intende partecipare alla trasmissione ‘Petrolio’, in onda questa sera su Rai Tre, chiedendo che sia letto invece un proprio testo. Non solo, il Cane a sei zampe pare che abbia già minacciato la Rai di eventuali denunce, qualora fosse accusata di disinformazione sulla questione della correlazione tra accumulo di carbonio in atmosfera e crisi climatica. Se così fosse, questo tentativo di mettere il bavaglio all’informazione è gravissimo. La Rai non può prendere ordini da un’azienda para pubblica, che ancora oggi investe principalmente sull’estrazione e sfruttamento di petrolio. La mission del Servizio Pubblico è quello di informare i cittadini anche sugli impatti ambientali e climatici derivanti dalla combustione delle fonti fossili e mettere in guardia sui tentativi ‘interessati’ di disinformazione.”

Lo afferma il capogruppo dell’Alleanza Verdi e Sinistra Peppe De Cristofaro, presidente del gruppo misto di Palazzo Madama, componente della commissione parlamentare di Vigilanza.

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PNRR – MAGNI (AVS): “DA FITTO LE SOLITE PROMESSE E NESSUNA GARANZIA SUI FONDI TAGLIATI”

“Sedici miliardi del Pnrr sono a rischio. I progetti per la lotta al dissesto idrogeologico, la rigenerazione urbana, la decarbonizzazione dell’ex Ilva di Taranto, la valorizzazione dei beni confiscati alla mafia rischiano di non partire. Ma per il ministro Fitto va tutto bene. Non ci sono ritardi nell’erogazione delle rate, il Pnrr non è stato tagliato e i fondi sono solo stati spostati e non verranno persi, il piano è stato solo rimodulato. E sbagliano i Sindaci, l’Ance e le organizzazioni sindacali a lamentarsi perché i fondi ci sono e i progetti saranno finanziati. Oggi il servizio studi della Camera scrive che le nove misure cancellate dal Pnrr non hanno una copertura finanziaria alternativa. A Fitto è mancato il coraggio di dire la verità, Oggi in Parlamento non ha fugato i dubbi, non ha minimamente dato garanzie sulle coperture, solo le solite promesse.”

Lo afferma il senatore dell’Alleanza Verdi e Sinistra Tino Magni.

“Il governo è riuscito a mancare gli obiettivi più importanti del Pnrr, prosegue Magni. Ma, come al solito, se da una parte taglia dall’altra elargisce. E lo fa come sempre tutelando gli interessi dei grandi gruppi energetici. Eni, Enel, Snam e Terna, solo per citarne alcuni. Il RePowerEU, presentato dalla Commissione Ue per porre fine alla dipendenza dell’Unione dai combustibili fossili della Russia, è un regalo a chi in questi anni ha fatto enormi extra profitti. Con i fondi del Pnrr queste importanti aziende faranno investimenti mentre ai Sindaci solo briciole per la riqualificazione urbana, e niente per la riduzione del rischio idrogeologico e del rischio alluvione. Siamo molto preoccupati da una rimodulazione del Piano che penalizza i comuni, solo nella città di Napoli il taglio sarà di 120 milioni e ne faranno le spese gli interventi di riqualificazione e rigenerazione urbana delle periferie come Scampia, gli studentati, il mezzogiorno, e gli interventi diffusi di riqualificazione ed efficientamento energetico per favorire chi in questi anni ha fatto enormi profitti.”

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PNRR – DE CRISTOFARO (AVS): “ASCOLTARE IL GRIDO D’ALLARME DEI SINDACI”

“Il governo ascolti il grido di allarme dei Sindaci. Il taglio di 16 miliardi del Pnrr deciso dal Ministro Fitto colpisce gli Enti locali e gli interventi nelle periferie. Il governo colpisce chi in questi mesi ha fatto di tutto per spendere i soldi del Pnrr: i Comuni. Da nord a sud le amministrazioni comunali hanno fatto gare e bandi, aperto cantieri e iniziato i lavori. Solo nella mia città, Napoli, il taglio sarà di 120 milioni e ne faranno le spese gli interventi di riqualificazione e rigenerazione urbana delle periferie. Una scelta che mette in difficoltà i Sindaci già sotto pressione per la cancellazione del reddito di cittadinanza. Spostare i tre programmi dei Comuni legati al Ministero dell’Interno come le piccole opere, i Programmi urbani integrati e gli interventi di rigenerazione urbana è da pazzi. Destinare poi questi fondi a grandi interessi e a beneficio dei gruppi energetici italiani controllati dallo Stato come Eni, Enel, Snam e Terna, per implementare il RePowerEu è un regalo a chi in questi anni ha fatto enormi extra profitti. Solo Eni ha aumentato il proprio utile del 311% nel 2022 grazie agli aumenti delle bollette. Sarà lo Stato, quindi tutti i cittadini, a pagare gli investimenti delle grandi aziende energetiche mentre ai Sindaci toccheranno le briciole. Il ministro Fitto che domani sarà in Parlamento deve prendersi almeno l’impegno che i fondi tagliati saranno stanziati contemporaneamente allo spostamento dei fondi del Pnrr.”

Lo afferma il capogruppo dell’Alleanza Verdi e Sinistra Peppe De Cristofaro, presidente del gruppo Misto di Palazzo Madama.

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CARBURANTI – DE CRISTOFARO (AVS): “AUMENTA IL COSTO DEI CARBURANTI E MELONI NON FA NIENTE. DOMANI SCATTA L’OBBLIGO DI ESPOSIZIONE DEL PREZZO MEDIO MA IL COSTO DEI CARBURANTI È GIA’ AUMENTATO”

“Aumenta il costo dei carburanti e il governo Meloni non fa niente. Eppure abbiamo visto tutti il video con il quale la Meloni se la prendeva con lo Stato perché lucrava su ogni pieno con le accise. E una volta al governo che ha fatto: ha cancellato lo sconto sulle accise voluto dal precedente esecutivo Draghi e ha approvato un decreto sulla trasparenza per la pubblicizzazione dei prezzi. Un intervento inutile ad abbassare i prezzi che lascia perplessità anche perché i prezzi sono già alle stelle da qualche giorno. Domani scatterà l’obbligo di esposizione del prezzo medio ma i rincari ci sono già stati come dimostra l’allarme lanciato da Assoutenti sui prezzi della benzina ormai sopra i 2,50 euro in autostrada. E non bastano le rassicurazioni del Ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso. Inflazione alta, aumento dei prezzi dei beni di prima necessità, aumento della benzina e del diesel, no al salario minimo e drastica chiusura del reddito di cittadinanza. Il governo Meloni ha deciso di affamare gli italiani, di prendersela con chi ha meno e non arriva alla fine del mese. Ovviamente la Meloni non tocca i grandi patrimoni, gli extra profitti delle aziende. Eni per esempio, ha aumentato di due centesimi al litro i prezzi consigliati di benzina e diesel. Forte con i deboli e debole con i forti.”

Lo afferma il capogruppo dell’Alleanza Verdi e Sinistra Peppe De Cristofaro, presidente del gruppo Misto del Senato.

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AUTO – FLORIDIA (AVS): “OK AL REGOLAMENTO UNA SCELTA EPOCALE. IL GOVERNO È FUORI DALLA STORIA”

“Il voto di oggi in Ue sancisce un passo fondamentale verso la mobilità a emissione zero per arrivare alla neutralità climatica nel 2050. Ora il governo italiano dovrà rivedere la propria posizione. La battaglia contro l’elettrico, per favorire l’Eni, ha portato per ora solo a una débacle e a mettere l’Italia all’angolo. Se l’Esecutivo non inverte la rotta, non solo si rischia di inficiare la necessaria partita della transizione verde e della decarbonizzazione ma si danneggiano anche tutte quelle aziende italiane impegnate con successo alla conversione delle proprie filiere industriali, a cui il Governo deve garantire il massimo supporto. Anche l’industria automobilistica deve infatti poter partecipare attivamente alla transizione energetica e quindi al contrasto dei cambiamenti climatici.”

Lo ha detto la senatrice dell’Alleanza Verdi e Sinistra, Aurora Floridia, commentando la ratifica formale da parte dei ministri Ue del regolamento sullo stop alle auto a benzina e diesel dal 2035.

“Il Governo, frenando sull’elettrico, non permette all’industria di essere competitiva con gli altri paesi europei. Continuare a puntare sui biocarburanti è una strategia ‘a breve termine’ inadeguata, perché non sono a zero emissioni e sottraggono terreno necessario alla produzione alimentare. L’Italia ha tutte le potenzialità per poter essere all’avanguardia nel settore delle auto a zero emissioni, ma è urgente mettere a punto subito un vero piano industriale che si affranchi dai fossili. Solo così si possono salvare e sostenere industria, posti di lavoro e ambiente. Serve coraggio e una visione innovativa di grande impatto trasformativo per dire stop alle energie fossili. Noi chiediamo di scegliere la strada del coraggio per un’economia verde e sostenibile, capace di competere col resto d’Europa.”

 

 

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