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TIM – MAGNI (AVS): “GRAVE LA DECISIONE DEL GOVERNO”

“Il via libera del governo Meloni alla vendita della rete Tim al fondo statunitense Kkr è grave. Da domani un soggetto privato americano avrà il controllo di un asset strategico fondamentale e, con la cessione della rete ad un operatore straniero il Paese ne perde il controllo pubblico. Ma non erano il governo della tutela degli interessi nazionali? Siamo preoccupatissimi per la salvaguardia dei livelli occupazionali a seguito di questa scellerata dismissione di una infrastruttura strategica per l’Italia. I lavoratori non possono essere quelli che pagano sempre il prezzo più alto. Occorre salvaguardare l’occupazione per i prossimi anni. Sono mesi che chiediamo al governo di riferire su questa operazione senza ottenere risposta. Lo facciamo ancora: vengano in Aula a spiegare. Perché l’incapacità del sovranismo meloniano nelle politiche industriali è evidente.”

Lo afferma il senatore dell’Alleanza Verdi e Sinistra Tino Magni.

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AUTONOMIA – DE CRISTOFARO (AVS): “COSTRUIAMO SUBITO COMITATI REFERENDARI. NO ALL’AUTONOMIA E AL PREMIERATO”

“Lo scambio tra Lega e Fratelli d’Italia è sotto gli occhi di tutti: nelle stesse ore in cui l’Aula del Senato affronta l’Autonomia differenziata, la commissione Affari Costituzionali di Palazzo Madama ha iniziato la discussione generale sul premierato. Anche la tempistica, se ci fosse ancora un dubbio, evidenzia lo scambio tra le forze di maggioranza su due questioni importantissime. Scambio che avviene sulla pelle dei cittadini e del Parlamento. C’è un nesso che tiene insieme queste due riforme, apparentemente opposte. Cosa hanno in comune il decentramento estremo dell’Autonomia differenziata, un regionalismo super competitivo, tutto il contrario di quello solidale immaginato dai padri costituenti, e l’accentramento di potere nelle mani di una sola persona previsto dall’elezione diretta del Presidente del Consiglio? Apparentemente nulla. Ma la conseguenza del ‘combinato disposto’ è la marginalizzazione definitiva del Parlamento. E, con esso, della democrazia rappresentativa. Noi continueremo in Aula la nostra battaglia. Ma, da subito, dobbiamo spostare l’asse della nostra opposizione nel paese reale: costruiamo i comitati referendari per il No. Quello costituzionale, che si farà sul premierato, e quello abrogativo, che dobbiamo immaginare per contrastare l’Autonomia differenziata. Facciamolo subito, prima che sia troppo tardi.”

Lo scrive su Facebook il capogruppo dell’Alleanza Verdi e Sinistra Peppe De Cristofaro, presidente del gruppo Misto di Palazzo Madama.

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AUTONOMIA DIFFERENZIATA – MAGNI (AVS): “ANTICOSTITUZIONALE E PERICOLOSO GIA’ DAL NOME”

“L’Autonomia Differenziata è un provvedimento anticostituzionale e pericolosissimo, che aumenta le disuguaglianze e divide il paese in due. Si chiama così, Autonomia “differenziata”, non solidale, coesione sociale o riduzione delle disuguaglianze, è un progetto che nasce da una cultura secessionista e antimeridionalista inaccettabile. Va fermato.”

Lo ha affermato in Aula il senatore di Alleanza Verdi e Sinistra Tino Magni.

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AUTONOMIA DIFFERENZIATA – DE CRISTOFARO (AVS). “NO ALLO SPACCA ITALIA, UN SOGNO PER LA LEGA E UN INCUBO PER IL SUD”

“Se il governo Meloni pensa di poter fare tutto quel che vuole in sfregio alla Costituzione, si sbaglia di grosso. Il meccanismo di autonomia differenziata pone a rischio l’unità del Paese e avrà un impatto sull’assetto istituzionale e costituzionale dell’Italia davvero devastante. Questo disegno di legge è il sogno leghista e l’incubo per il Sud, aumenta le disuguaglianze e i divari territoriali, unico discrimine la residenza delle persone. L’Autonomia differenziata è inaccettabile e pericolosa. Contro lo Spacca Italia, AVS farà dura opposizione in Aula e poi nel Paese, insieme a sindaci, comunità e cittadini. Non si può scambiare la secessione col premierato, barattare i diritti fondamentali dei cittadini, e farla franca.”

Lo ha affermato il capogruppo di Alleanza Verdi e Sinistra Peppe De Cristofaro, presidente del gruppo Misto a Palazzo Madama.

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AUTONOMIA – DE CRISTOFARO (AVS): “TRADISCE LA COSTITUZIONE E SPACCA IL PAESE IN DUE. SIAMO PRONTI A UNA DURA OPPOSIZIONE”

“L’Autonomia differenziata tradisce la Costituzione nata dalla Resistenza, spacca in due il Paese e abbandona il sud, andando a colpire pesantemente il welfare nei settori già più vulnerabili, come la scuola, la sanità e i trasporti. Come già abbiamo denunciato tante volte, la riforma Calderoli è frutto di uno scambio con il Premierato di Fratelli d’Italia che mira a cristallizzare le differenze territoriali e ad aumentare ancora di più le disuguaglianze tra cittadini.  Ci opporremo fermamente in Aula come nelle piazze a questa torsione autoritaria e siamo pronti al referendum.”

Lo afferma il capogruppo di Alleanza Verdi e Sinistra Peppe De Cristofaro, presidente del gruppo Misto a Palazzo Madama.

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CONFERENZA STAMPA – IN PALESTINA C’È BISOGNO D’EUROPA

CONFERENZA STAMPA. IN PALESTINA C’È BISOGNO D’EUROPA

16 GENNAIO 2024 – ORE 14

SALA CADUTI DI NASSIRYA

SENATO DELLA REPUBBLICA – PIAZZA MADAMA, 11

“In Palestina c’è bisogno d’Europa” è il titolo della conferenza stampa che si terrà domani, 16 gennaio 2024, alle ore 14, in Sala “Caduti di Nassirya”, presso il Senato della Repubblica, a Piazza Madama 11. interverranno Eugenio Mazzella, professore ordinario di filosofia teoretica presso l’Università di Napoli Federico II, Luigi Manconi, Presidente di A Buon Diritto, e Nino Daniele, Community “Fermatevi”. Ha assicurato la sua presenza il capogruppo di Alleanza Verdi e Sinistra Peppe De Cristofaro, presidente del gruppo Misto di Palazzo Madama

Per il dramma che si sta vivendo in Palestina, nella striscia di Gaza, è giunto il tempo, nel dibattito pubblico, di non girare più attorno alle parole. L’attacco di Hamas del 7 ottobre è stato abietto terrorismo, ma inizia a configurarsi come strategia del terrore quella portata avanti da Netanyhau con ipotesi di genocidio che sono al vaglio della Corte dell’Aja. La formula dei due Stati potrebbe non essere l’unica soluzione. Dopo 75 anni, non c’è più “terra” perché i palestinesi abbiano uno Stato. Né è possibile un unico Stato con eguale cittadinanza tra i due popoli. Una pura utopia immaginare che tra venti o cento anni elezioni “democratiche” possano portare al governo in questo Stato iperbolico l’espressione di una maggioranza demografica arabo-palestinese. Allora cosa fare? Una possibilità è far diventare un mandato amministrativo europeo quel che resta dei territori che dovevano diventare lo Stato palestinese: potrebbe dare sicurezza ad Israele e dignità autogovernata sotto la tutela europea alle istanze di autonomia del popolo palestinese. E insieme dare all’Europa, pur nel quadro delle sue alleanze, un protagonismo unitario di dialogo e di moderazione dei conflitti sulla scena internazionale, se non di potenza regionale responsabile di sé stessa, che appare sempre più indifferibile.

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LICEO MADE IN ITALY – AURORA FLORIDIA (AVS): “UN GRAN PASTICCIO, SI VUOLE SOPPRIMERE IL LICEO ECONOMICO SOCIALE? INTERROGAZIONE A URSO E VALDITARA”

“Il Liceo Made in Italy si sta rivelando per quello che è, solo un gran pasticcio di norme opache e il mondo della scuola è ovviamente in subbuglio. Chiedo ai Ministri Urso e Valditara di chiarire se intendano garantire che l’indirizzo economico-sociale continui ad operare, senza la preoccupazione che venga invece gradualmente sostituito dal Liceo Made in Italy, tramite un semplice ma pericoloso e antidemocratico copia incolla. Nella norma non sono infatti previste nè risorse finanziarie, tantomeno l’ampliamento dell’organico docenti.”
Lo afferma la senatrice dell’Alleanza Verdi e Sinistra Aurora Floridia, che ha presentato un’interrogazione al Ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso e al Ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara.
“Nel provvedimento che istituisce il Liceo Made in Italy, si parla di “prosecuzione, ad esaurimento dell’opzione economico-sociale”. Di fatto non c’è chiarezza sulla coesistenza futura di due percorsi distinti e paralleli, suggerendone invece implicitamente la soppressione. Questa norma potrebbe comportare la graduale soppressione di più di 3.000 classi all’interno di 419 licei che hanno attivato l’opzione economico-sociale e che da oltre un decennio stanno lavorando con grande successo e popolarità in tutta Italia. I collegi docenti di tutta Italia, che in queste settimane si stanno riunendo per deliberare in merito all’istituzione del Liceo Made in Italy, chiedono garanzie certe rispetto al mantenimento dell’indirizzo economico-sociale. Altro che valorizzazione, promozione e tutela delle eccellenze italiane, nel governo Meloni regna sovrana solo la confusione.”
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FISCO – DE CRISTOFARO (AVS): “ENNESIMO CONDONO, CONCORDATO UN PREVENTIVO PACCHIA PER FURBI E FURBETTI”

“La maggioranza ci è cascata di nuovo. Le correzioni al concordato preventivo biennale fiscale che hanno proposto in Senato, nel parere di maggioranza sul decreto fiscale, è un condono di massa. L’ennesimo. Una vera e propria pacchia per i furbetti, e un danno enorme all’Italia e ai cittadini onesti. Il governo Meloni è il governo dei condoni. Per la destra il fisco amico è quello amico dei furbi e degli evasori. Non si può continuare a tassare i lavoratori dipendenti e i pensionati e non combattere l’evasione e l’elusione fiscale. Come non si può continuare a non andare a prendere i soldi da chi in questi anni ha fatto extraprofitti enormi. Dovevano essere il governo del popolo e invece sono il governo dei poteri forti e dei furbetti.”

Lo afferma il senatore dell’Alleanza Verdi e Sinistra Peppe De Cristofaro, presidente del gruppo Misto di Palazzo Madama.

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ITALIANA IN CARCERE IN UNGHERIA – DE CRISTOFARO (AVS): “LA RISPOSTA DI NORDIO È INSODDISFACENTE, IL GOVERNO NON PUO’ GIRARSI DALL’ALTRA PARTE”

“La risposta del Ministro Nordio alla nostra richiesta di portare in Italia Ilaria Salis non ci ha soddisfatto. Ma soprattutto non soddisfa la legittima aspettativa dei familiari. Quanto fatto fino ad ora dal nostro governo è sotto il minimo sindacale. Stiamo parlando di una detenzione dove non sono rispettati i diritti umani e gli standard minimi di dignità della persona. Sono ormai 11 mesi che Ilaria è detenuta nelle carceri ungheresi. Non si può solamente prendere atto di una situazione complessa, il ministro Nordio e il governo italiano hanno l’obbligo di intervenire su una vicenda clamorosa dal punto di vista giuridico.”

Lo afferma il capogruppo dell’Alleanza Verdi e Sinistra Peppe De Cristofaro, presidente del gruppo Misto di Palazzo Madama, nella replica al Ministro della Giustizia Nordio nel corso del Question time in Senato.

“Data la dimostrata e palese violazione dei diritti umani subita da Ilaria Salis, il Governo e il Ministro non si possono girare dall’altra parte in attesa che il tribunale ungherese si pronunci, magari condannandola a una pena già dichiarata in Italia del tutto sproporzionata rispetto al fatto addebitato. Quello che continuiamo a chiedere, vista la violazione dei diritti umani subita da Ilaria Salis nel carcere di Budapest, è che il Governo si attivi immediatamente perché la decisione quadro 2009/829/GAI venga applicata dal governo di Orbàn e quindi venga consentito a Ilaria Salis di tornare in Italia, attendere il processo ai domiciliari ed esercitare il diritto alla difesa in videocollegamento, come consentito all’altro indagato per i medesimi fatti, Gabriele Marchesi, perché la magistratura italiana ha rifiutato l’estradizione.  Siamo di fronte ad una palese sproporzione e il governo deve fare tutto e oltre il possibile per salvaguardare i diritti umani di una cittadina italiana che vive oggi questo momento di grande difficoltà.”

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CARCERI – CUCCHI (AVS): “ANNO NUOVO PROBLEMI VECCHI, SOVRAFFOLLAMENTO E TRAGEDIE”

“Anno nuovo, problemi vecchi per il sistema carcerario italiano: sovraffollamento e tragedie. Il sovraffollamento nelle carceri italiane è al 127%. Nei 187 istituti italiani sono detenute oltre 60mila persone a fronte di 47mila posti. Le tragedie all’interno delle carceri da inizio anno sono già 6, di cui 2 suicidi. Una situazione intollerabile per un paese civile, ma anche un campanello d’allarme. Sono troppi quelli rinchiusi in una cella che non dovrebbero essere lì. Andrebbe fatta un’analisi attenta della popolazione carceraria e varare provvedimenti che incentivino il ricorso alle misure alternative al carcere e modificare l’ordinamento penitenziario per garantire reali opportunità di reinserimento sociale e lavorativo. È necessario inoltre rivedere il codice penale e le leggi speciali aggravati nel corso degli anni di nuove fattispecie di reato e aumenti di pena. Purtroppo non è così per la destra che ha introdotto in questo suo anno e mezzo di governo ben 15 nuovi reati e varato l’ennesimo decreto sicurezza. Va preso atto di questa drammatica situazione e non continuare a rinchiudere persone in carcere.”

Lo afferma la senatrice dell’Alleanza Verdi e Sinistra Ilaria Cucchi.

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